Politica
Uic commissariata, il caso finisce in Parlamento
Bruno Mancuso sollecita l'intervento del Governo nazionale, a rischio importanti servizi per la sede di Messina
- 17/12/2016redazione
Il commissariamento della sezione messinese dell’Unione Italiana Ciechi finisce in Parlamento, grazie all’intervento di Bruno Mancuso. Dal 6 dicembre scorso, l’ente di via Santa Cecilia è stato commissariato dalla Regione, che ha riscontrato "sofferenze" di bilancio. Decisione che ha scatenato la reazione degli iscritti, che sono arrivati ad occupare la sede.
Una situazione che, secondo l’esponente di Area popolare, richiede un intervento del Governo affinchè venga sconfessata la decisione presa a Palermo: “Le chiedo che vengano assunte tutte le iniziative ritenute più rapide ed efficaci, per assicurarsi, nel rispetto dell’autonomia delle vicende giudiziarie, che i rapporti tra le i differenti livelli associativi dell’Unione italiana ciechi e degli Ipovedenti siano effettivamente ispirati ai principi costituzionali e statutari di democrazia, equa partecipazione e diritto al contradditorio e che i provvedimenti adottati dai vertici dell’associazione non pregiudichino lo svolgimento delle iniziative e l’erogazione dei servizi territoriali”.
Secondo Mancuso l’Uic di Messina paga la progressiva diminuzione dei fondi regionali: “Le determinazioni di commissariamento hanno provocato ricorsi di fronte al giudice ordinario per una sproporzione tra le contestazioni formulate e il tipo di provvedimenti adottati – afferma Mancuso – e, per quanto riguarda la sede di Messina, hanno causato uno sconvolgimento improvviso nella vita associativa ed una reazione di assoluto sgomento per i soci e per i molti cittadini frequentatori dell’associazione. Il rischio – ribadisce Mancuso – è che importanti servizi e le attività della sede di Messina, al pari di quelle di Trapani e Catania, come l’integrazione scolastica e lavorativa dei non vedenti e degli ipovedenti, la distribuzione di libri in braille, l’accompagnamento con personale specializzato e le visite oculistiche gratuite, possano subire un forte ridimensionamento qualitativo e quantitativo”.