Una proroga di sei mesi per MessinAmbiente, basterà per uscire dallo stato di impasse? Nutre forti dubbi il consigliere della Terza Circoscrizione, Alessandro Cacciotto, che comunque tira un sospiro di sollievo per l’ordinanza giunta, in extremis, con la quale l’Amministrazione comunale prolunga di ulteriori sei mesi il servizio di raccolta rifiuti a MessinAmbiente.

"Sarebbe stato un vero e proprio disastro - scrive Cacciotto - se l’ordinanza non fosse arrivata ma ciò, non rappresenta indubbiamente nessun successo anzi, pone inevitabilmente in risalto l’assoluta incapacità, per svariate ragioni, di un cambio di marcia in materia di rifiuti. Purtroppo è doveroso ricordare che da quando l’Amministrazione si è insediata, nonostante tutti i nobili tentativi di svolta in materia di rifiuti, il salto di qualità non c’è mai stato. Questa Amministrazione, che certamente non può avere come unico responsabile l’attuale assessore al ramo, nonostante gli slogan, sta purtroppo portando avanti una politica in tema di rifiuti quasi a specchio con le precedenti Amministrazioni, soprattutto in tema di proroghe".

Cacciotto ricorda "l’avvento in città dell’allora commissario Alessio Ciacci che, a fronte di un ingente stipendio, non rimarrà sicuramente impresso nella mente dei messinesi; per non parlare di quel famoso giugno 2016: in città quasi come i motociclisti fanno in occasione di raduni, lo strombettio dei nuovi mezzi di raccolta differenziata posti poi in bella vista davanti a Palazzo Zanca. In mezzo ci stanno cumuli di rifiuti che imperversano le strade, bollette salatissime, una società, la MessinAmbiente che da anni in liquidazione viene tenuta in vita nonostante sia un morto che cammina. Senza poi dimenticare il porta a porta: solo nei quartieri estremi della città come se gli altri fossero diversi; le famose isole ecologiche, che a fronte di un modico risparmio, creano innumerevoli disagi a tanti cittadinoi costretti ad una vera e propria maratona prima di completare il servizio alle isole ecologiche.

Per non parlare dello spazzamento meccanizzato: un lusso solo o quasi per il centro città, le periferie come ad esempio Camaro, non conoscono ormai più il servzio meccanizzato di spazzamento e non è una giustificazione che tiene la presenza di macchine sui margini delle carreggiate. Quanto allo spazzamento a mano, purtroppo, nonostante il lodevole impegno e la dedizioni di moltissimi dipendenti di Messinambiente, sono pochi, troppo pochi per garantire un servizio efficiente. 

A Camaro San Paolo ad esempio - fa sapere Cacciotto - molte strade sono scoperte; i due operatori ecologici, sono costretti a ricoprire un area così vasta anche dei villaggi limitrofi che non riecono, nonostante la buonba volontà a garantire un servizio efficiente. Purtroppo, con grande rammarico, questa Amministrazione, che per carità sta facendo di tutto per cambiare il “sistema rifiuti” è allo stato attuale impantanata sui proclami.

Altro paradosso: sembra che dal 1 gennaio, la società di via Dogali non possa più utilizzare i mezzi della differenziata per scadenza contrattuale con il Comune e che bisognerà attendere di siglare il nuovo contratto; per garantire il servizio del porta a porta nei villaggi che ne usufruiscono, non rimane dunque che utilizzare i mezzi che attualmente servono il resto della città. Ecco dunque un altro fatto grave: in un momento come questo, non si poteva avere l’accortezza di impedire che Messinambiente si trovasse nelle condizioni di non poter utilizzare quei mezzi che addirittura nei mesi scorsi erano stati parcheggiati in bella vista davanti alla casa comunale? Inevitabilmente ne risentira il servzio raccolta in città.

Cacciotto conclude augurandosi che il 2017 sia veramente l’anno giusto anche per i rifiuti; che si metta una pietra tombale su una società “morta”, nonostante si ribadisce la disponibilità e l’impegno di molti lavoratori, anello debole della catena, e che si possa finalmente “battezzare” la nascita di una nuova società in materia di rifiuti, Sarebbe il regalo più bello che questa Amministrazione possa fare ai messinesi, stanchi di vivere nella perenne emergenza, incertezza, desiderosi di un vero riscatto sociale".