Politica
Incasso pignorato Atm, Gioveni vuole chiarezza
Il consigliere comunale accende i riflettori sulla vicenda, sullo sfondo presunti risarcimenti ad alcuni dipendenti Atm
- 05/01/2017redazione
“Ultimamente (e questo non può che fare piacere sia a noi “addetti ai lavori” che soprattutto all’utenza destinataria del servizio di trasporto pubblico) abbiamo sentito solo notizie parecchio positive sull’Atm, alla cui dirigenza va senz’altro riconosciuto il merito di aver ottenuto in pochissimi anni degli ottimi risultati. Ma se un ufficiale giudiziario si presenta, però, improvvisamente al capolinea del tram alla Zir e pignora l’incasso della vendita dei titoli di viaggio, un approfondimento va pure fatto. E’ il consigliere comunale Libero Gioveni che, venuto a conoscenza dell’accaduto chiede che l’episodio, unitamente alle cause e i retroscena che lo hanno generato, venga esaminato nella competente Commissione consiliare Bilancio e società partecipate, alla presenza del Direttore dell’azienda Foti e dell’assessore alla Mobilità urbana Cacciola.
I motivi – spiega Gioveni che però vuole appunto verificare in Commissione l’attendibilità della notizia – sembrano essere conseguenza di un riconoscimento con sentenza da parte del Tribunale, ad alcuni dipendenti di Atm che avevano adito alle vie legali, di un risarcimento economico per l’impropria applicazione della Legge 122/2010 (meglio nota come Legge Brunetta) che aveva bloccato gli avanzamenti parametrali e gli scatti di anzianità a tutti i lavoratori dell’azienda nel periodo compreso fra gennaio 2011 e agosto 2015.
Soltanto alcuni lavoratori sembrano essere stati risarciti – prosegue il consigliere - ma evidentemente, scattando il pignoramento, Atm non ha ancora provveduto per molti altri!
Risulta evidente – conclude Gioveni – che non solo si debba fare estrema chiarezza sulla vicenda, ma se tutto ciò dovesse essere confermato in sede di Commissione, i vertici dell’azienda trasporti dovranno immediatamente correre ai ripari, perché si profilerebbero i presupposti di un danno erariale con tutto ciò che esso comporta. E proprio in questo momento in cui la Municipalizzata sembra aver trovato la retta via, ciò rappresenterebbe il più classico dei pugni nell’occhio”.