Si va verso la realizzazione di due elipiste in occasione del G7, ma resta il problema di come potervi accedere in auto. Ieri mattina si sono trovati nella città del centauro gli ufficiali piloti degli elicotteri di Maristaeli. È stato effettuato un sopralluogo nell'area della piscina comunale di contrada Bongiovanni. Lo slargo dei campetti all'aperto potrebbe essere un buon slargo per far atterrare, ad esempio, elicotteri lunghi 25 metri e dal peso di 25 tonnellate. Rimane l'incognita della Viabilità.
"Tutto parrebbe ok - dice Alessandro Marco Gaglio, del Corpo volontario di soccorso in mare, che gestisce il complesso natatorio - ma facciamo passare Trump da via Bongiovanni ?". In effetti la questione era stata sollevata anche per l'ipotesi della seconda elipista che dovrebbe essere allestita nella zona del cosiddetto Piano Porto. Anche qui la strada, che poi costeggia la frana di "Don Lappio", non è delle migliori.  Il percorso è peggiore e presenta un'ulteriore strettoia causata da un'altra frana. Certo le soluzioni tecniche per ovviare a tali inconvenienti ci sono eccome. Uno studio di esperti ha già previsto una viabilità alternativa agli stretti viottoli esistenti dove dovranno transitare certamente capi di Stato, delegazioni, rappresentanti politici delle nazioni più importanti di tutto il mondo.
 
Per realizzare quanto previsto, sia per quanto riguarda la piscina che il piano porto, non ci sono i tempi burocratici ne quelli tecnici. Ormai mancano poco più di 16 settimane all'evento internazionale e certo si tenterà di fare il possibile. Le strade previste erano anche pensate nell'ottica di fare diventare le due elipiste stabili. Tutti sogni nel cassetto che è difficile realizzare.
 
Intanto si va avanti e Gaglio si è mostrato, ad esempio, disponibile a chiudere la piscina in considerazione di questo evento ma non disdegnerà, sicuramente, di chiedere eventuali risarcimenti al comune per questa sua pronta azione a supporto di un evento certamente epocale per Taormina e tutto il meraviglioso comprensorio. Entrambe le aree di atterraggio, nel progetto definitivo, come si ricorderà dovrebbero avere un strada di fuga verso il mare che è la più semplice dal punto di vista concettuale da realizzare. Serve, però, un delicatissimo passaggio anche in considerazione al piano regolatore generale che è allo studio degli uffici di Palazzo dei Giurati. Una volta realizzate nuove strade sarebbe opportuno pensare, poi, all'istituzione di un senso unico che consentirebbe di utilizzare al meglio la viabilità esistente con il percorso più recente.
 
Adesso, però, l'emergenza è quella di far arrivare i grandi della terra e si dovranno utilizzare, salvo improbabili accelerazioni dell'ultima ora, le arterie esistenti. Per quanto riguarda il piano porto urge eliminare la strozzatura lungo la strada determinata da uno smottamento. Per ciò che concerne l'area del complesso natatorio si dovrà pensare ad una organizzazione viaria efficace e con servizi per consentire il passaggio delle auto o di altri mezzi più grandi in tempi brevissimi.
 
Insomma si prospetta una viabilità di emergenza che servirà per il momento internazionale previsto per la fine di maggio. Poi, forse, si proseguirà in quanto prestabilito per fare in modo che i due milioni di euro messi a disposizione per la presidenza del consiglio possano realizzare elipiste stabili ed farne uno strumento importantissimo per l'offerta turistica  ed il settore sociale e sanitario pensando anche ad un collegamento con l'aeroporto di Catania.
Mauro Romano