Opinioni
Populismo di palazzo. Di Pericle
Il renzismo si è impadronito dei gangli vitali del potere e non vuole mollare la presa
- 05/02/2017redazione
Populismo è termine vacuo e privo di significato. Populismo è il sostantivo che il palazzo brandisce per nascondere l'attaccamento alla poltrona e suscitare paura nei cittadini. Esiste un populista più populista di Renzi? Le modalità dell'ascesa, il tronfio e arrogante comportamento nei mille giorni di potere ne sono testimonianza. Raramente si è assistito in una Repubblica parlamentare ad atteggiamenti così tracotanti e surreali. Nulla di quanto promesso o enfatizzato è stato realizzato. Gli obiettivi che il falso Rottamatore ha perseguito (riforme, miglioramento della economia, ridimensionamento del grillismo) non sono stati raggiunti e ciò è stato motivo della detronizzazione.
Il voto anticipato è divenuto il training autogeno per sopravvivere e avere uno stipendio. L'interesse personale sovrasta ogni altra considerazione e impedisce riflessioni e autocritica. Chiede la fine anticipata della legislatura per evitare che i parlamentari maturino il vitalizio. Ancora una volta, per tornare protagonista, parla alla pancia come i populisti dai quali si vuole differenziare. Renzi è la quintessenza del populismo di palazzo. È vergognosa la difesa dei capilista plurinominati che ridurrebbero il parlamento ad una aula di servi privi di autonomia decisionale e succubi del segretario-padrone, è vergognoso offendere la dignità dei cittadini che sarebbero ancora una volta privati della possibilità di scegliere i rappresentanti. La strenua difesa del ruolo di Segretario è l'unica arma ricattatoria rimastagli e della quale non vuole privarsi.
In ciò è sostenuto e drogato da quanti sanno che senza nomina a capolista non potrebbero fare nemmeno i rappresentanti di condomio. Quale differenza esiste fra i click con cui si scelgono i parlamentari grillini e i parlamentari del PD? Il Movimento 5Stelle è definito un movimento populista dal "gotha"renziano (Orfini, Faraone, Carbone). Questi personaggi, principi del consenso, non dovrebbero temere il voto di preferenza perchè molto amati e apprezzati dal loro elettorato. Mi chiedo perchè non vogliono sottoporsi al giudizio degli elettori senza essere indicati come capilista. Temono di essere populisti se sottoposti al giudizio degli elettori con le preferenze e quindi preferiscono allontanare questo dubbio dalla loro persona? Immagino la risposta: le preferenze sono inquinate e quindi per mantenere la purezza è meglio essere nominati dal Segretario.
Eppure la Raggi (amministratore incompetente) è ridicolizzata per avere temuto che i giochi olimpici a Roma potessero essere oggetto di interessi poco trasparenti. È la doppia morale, è il populismo di palazzo che vuole nascondere la propria vera natura, è la supponenza di questo PD goffo e arrogante che si ritiene unico e solo custode della questione morale. La questione morale che Berlinguer pose con lucidità e passione intellettiva aveva come cardini l'allontanamento dei partiti dai posti di potere per evitare che corruzione e populismo sporcassero il loro ruolo.
Il renzismo si è impadronito invece dei gangli vitali del potere e non vuole mollare la presa, utilizza per questo mezzi narrativi che realizzano un populismo di palazzo.