“Mentre la politica messinese si risveglia dal torpore in vista delle prossime amministrative, con polemiche che non hanno alcuna base concreta, mi preme ricordare le battaglie che il Movimento 5 Stelle ha combattuto a Roma a favore dell'istituzione di un'Autorità Portuale dello Stretto”. Lo spiega il parlamentare pentastellato Francesco D’Uva ricordando gli anni trascorsi tra Roma e Messina a battersi affinché il diritto della continuità territoriale dello Stretto venisse rispettato.

“Quando, ad agosto del 2015, la IX Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni diede parere favorevole al Piano Strategico Nazionale della Portualità (che prevedeva l'accorpamento delle AP esistenti) – continua D’Uva – fummo i primi a sottolineare che nel Piano non emergeva alcuna logica, che non vi era nessuna lista né tantomeno si parlava di Autorità Portuale di Messina. Già allora avevamo richiesto di valutare la creazione di un’unica Autorità dello Stretto – spiega il parlamentare – che comprendesse Messina, Milazzo, Villa San Giovanni e Reggio Calabria e che gestisse i traffici marittimi tra le due sponde, assicurando la necessaria continuità territoriale e puntando sulle caratteristiche peculiari di cui quest'area dispone. Qualche mese dopo fu palese a tutti che la logica del Governo sulla gestione delle Autorità portuali era quella di assicurare poltrone ‘agli amici degli amici’, e allora scrivemmo una lettera indirizzata al Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture per chiedere conto e ragione”.

E continua: “Lo scorso aprile, durante la Conferenza Stato Regioni in cui si parlò di riforma delle Autorità Portuali il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, fu assente. In quell'occasione ribadii chiaramente che l’accorpamento con Gioia Tauro sarebbe stato un enorme errore, in quanto il porto messinese aveva il maggior numero di passeggeri di tutto il Mediterraneo. Dal Governo iniziò allora a materializzarsi la possibilità di una proroga di 36 mesi per il mantenimento dell'autonomia dell'Autorità Portuale di Messina ed io non esitai un istante a presentare un'interrogazione al Ministro sostenendo, al contempo, che la città doveva mobilitarsi e fare pressing perché le scelte scellerate di Palazzo Chigi non danneggiassero, ancora una volta, i cittadini messinesi”.

“Adesso siamo a febbraio 2017 – conclude D’Uva – e di acqua sotto i ponti ne è passata tanta. Abbiamo combattuto la battaglia dell'Autorità portuale per 3 anni e non abbiamo nessuna intenzione di arrenderci ora. A noi non interessano le poltrone, non interessa 'suscitare polveroni' solo in prossimità di elezioni e candidature. A noi interessa stare affianco dei cittadini, batterci per i loro diritti, difendere le prerogative di una città che la politica, da destra a sinistra, ha solamente distrutto”.

Paolo Fabrizio Mustica