“Dalla Sicilia delle strade che crollano, dell’acqua razionata ai cittadini, dei collegamenti che non esistono, è necessario che nasca un’agenda politica fondata sulla cittadinanza universale e sul riconoscimento dei diritti fondamentali (reddito, casa, mobilità) alternativa a quella dei vertici sovranazionali”. È quanto afferma il Comitato NO-G7 che dà appuntamento a lunedì prossimo alle ore 17.30 nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca per discutere sui temi del “no” al vertice dei capi di Stato previsto il prossimo 27 e 28 maggio a Taormina.

“Il G7 – spiega il comitato – è la rappresentazione della disuguaglianza globale e un momento di regolazione delle politiche neoliberiste e degli interventi di guerra globale, con le 8 persone più ricche del pianeta che possiedono le risorse di 3,6 miliardi di poveri e l’1% della popolazione mondiale che detiene la ricchezza del restante 99 per cento. Noi siamo quel 99 per cento: da qui la necessità di un confronto pubblico per elaborare una politica alternativa”.

E continua: “Alternativa in una Sicilia che ha assunto un ruolo chiave nelle strategie di guerre mondiali attraverso l’installazione a Niscemi del terminale terrestre del Muos, il nuovo sistema di telecomunicazione satellitare delle forze armate Usa. In una regione che ha il più alto tasso di disoccupazione in Europa, e che detiene l’attuale primato nell’ambito delle migrazioni, è giusto che si muova la contestazione alle sette grandi potenze. L’agenda politica del vertice di Taormina – conclude il comitato – sarà infatti centrata sul Mediterraneo e sulla guerra ai migranti attraverso politiche di respingimento, che rappresentano un vero e proprio muro eretto contro chi fugge dalla fama e dalle guerre”.

Paolo Fabrizio Mustica