Mancano due giorni allo sfiducia-day. Il destino del sindaco Renato Accorinti adesso è sul filo di un rasoio. Nell'attesa del fatidico giorno, è intervenuto attraverso una nota diramata alla stampa anche il rappresentante del movimento Reset Messina, Alessandro Tinaglia.

Le ultime dichiarazioni di voto sulla sfiducia – spiega Tinaglia – consegnano, ancora una volta, il pallino nella mani del partito dell’Onorevole Francantonio Genovese (Forza Italia, ndr). Non troviamo strano che ciò accada soprattutto perché i numeri dei rappresentanti di Forza Italia in Consiglio sono quelli che hanno consentito ad Accorinti di approvare i 'creativi', e sempre disattesi, documenti contabili in questi anni, Piano di riequilibrio in testa”.

Invece ciò che non riusciamo a comprendere è – si chiede il rappresentante di Reset Messina – il perché una persona onesta come Accorinti pur di restare in sella si presti a questi giochi e non prenda la palla al balzo per ridare la parola ai messinesi. Perché se ha operato benissimo, come dice, non sceglie la strada più democratica per chiedere alla città come giudica il suo operato? Perché preferisce subordinare la sua sindacatura alle scelte di un Consiglio Comunale, da lui più volte pesantemente apostrofato? Perché non dimostra con un gesto concreto ed inequivocabile che tiene a Messina più che alla propria poltrona?

E conclude: “Signor Sindaco, per una volta ci sorprenda e faccia prima che gli interessi del Tibet quelli della sua città che è ormai in ginocchio dilaniata da inutili ed intollerabili guerre di bottega”.

Paolo Fabrizio Mustica