Archiviate le vendette, paure, perplessità, accelerate e frenate per sfiduciare il Primo cittadino Renato Accoriniti, una posizione ghiotta nel Consiglio comunale resta quella di recuperare e scalare una posizione negli uffici della Presidenza alla luce delle defezioni dei due vicepresidenti Nino Interdonato e Nicola Crisafi. Il rimpasto dovrà partire da una totale riorganizzazione degli apici delle Commissioni in vista del voto il prossimo martedì 28 febbraio. Gli elementi da sostituire sono i coordinatori in seconda e terza battuta del Civico Consesso, rispettivamente in quota Sicilia Futura e Ncd Area Popolare e le loro proporzioni politiche devono essere mantenute. Non si può temporeggiare più per riconoscere i volti adatti o per dare un definitivo scossone.

La riunione dei Capigruppo di lunedì scorso a Palazzo Zanca ha visto materializzarsi l’interesse del Gruppo di Cambiamo Messina dal Basso di concorrere alla candidatura di uno dei vertici mancanti. Ad affermarlo è la capogruppo Lucy Fenech che ha portato avanti l’idea di avere una rappresentanza del proprio movimento, senza però indicare il prescelto. Il più papabile potrebbe essere Maurizio Rella anche perché, finora, si era vociferato che la Fenech o Ivana Risitano sarebbe potuta transitare nella Giunta, in alternativa all’ex assessore alla Cultura Ursino. Ma lo screening di un assessore esterno al fronte che caldeggia Accorinti è sempre più avvalorato. L’astensione nel voto della mozione da parte della presidente Emilia Barrile ha consolidato ancora di più il suo ruolo, nonostante i mormorii di aver ricevuto, insieme ai suoi colleghi di Forza Italia e del Pd, “suggerimenti precisi”, dal deputato Francantonio Genovese. La Barrile avrebbe così palesato, secondo i pro Accorintiani, una manovra super partes; avrebbe, sull’altro piatto della bilancia, favorito solo “alcuni”, in particolare agli occhi di chi voleva un cambio di guardia. L’attuale presidente non verrebbe toccata minimamente dalle nuove votazioni, in base a quanto regolamentato dallo statuto vigente. Potrebbe solo dimettersi e in caso essere rivotata per ritornare in ballo per l’onore della riconferma. Ma sarebbe un peso inutile da sostenere per tutto il Consesso e per i suoi vicini di partito.

Sicuramente, ogni consigliere di un gruppo politico possiede il diritto di partecipare ad almeno 4/5 Commissioni. Di conseguenza, i componenti di Sicilia Futura con in testa Nino Carreri, come anche quelli di Ncd, capitanati da Daniela Faranda, possono rivendicare più presenze, dal momento che hanno lasciato scoperte le vicepresidenze in grado di monitorare tutte le Commissioni. Ma anche l’Udc potrebbe essere attirato dall'occupare quel posto che gli era stato strappato con un colpo di coda, all’epoca da Forza Italia con Crisafi (ora appunto Ncd). E perché no Elvira Amata, giocatrice unica, con i suoi Fratelli d’Italia. Sulla spinta del risultato accorintiano del 15 febbraio, Cambiamo Messina dal Basso intende promuovere la pluralità in Aula, rinfrancandosi da quella classificazione solo numerica di minoranza. L'assetto dei "team politico-tecnici" è destinato ad essere rivisitato e modificato creando altre discussioni preliminari ai lavori d'Aula. Probabilmente, nel prossimo fine settimana, si svolgerà un ulteriore incontro con i capigruppo per vagliare tutte le ipotesi e trovare un compromesso che calzi bene a tutte le frequenze politiche.                   

Marcella Ruggeri