I conflitti non sono fisicamente a fuoco ma sono decisamente portatori sani di fulmini e saette. Le dinamiche partitiche di Palazzo Zanca in quest'ultimo mese stanno esplodendo sulla scia di quella mozione di sfiducia al sindaco che non è passata e che sta trascinando con sé dissapori incadescenti verso quella corrente che avvrebbe salvato la nave dall'affondamento ovvero quella genovesiana in primis. Sono in molti adesso a puntare il dito sulla presidente del Consiglio Comunale Emilia Barrile che, pur avendo le redini dell'Ufficio, non sta riuscendo a contenere i suoi colleghi dai malumori.

Se in tempi "non sospetti" era stato il Capogruppo di Sicilia Futura, Nino Carreri a chiedere la testa della Barrile, lo scontro da ieri si tinge di rosa con la Capogruppo Ncd Daniela Faranda che esordisce suggerendo alla Forzista: "Rinuncia al tuo incarico".

"Alla luce di quanto occorso nelle ultime settimane - incalza la Faranda - e dopo le dimissioni di entrambi i membri dell'Ufficio di Presidenza, sarebbe apparso quantomeno scontato che il Presidente del Consiglio, rassegnasse le proprie dimissioni, senza indugiare oltre. È, ormai, evidente quale sia la longa manus che regge l'Amministrazione, rimasta in piedi grazie a chi ha fatto sfumare la sfiducia di cui tutti parlavano ma che noi abbiamo formalizzato già nel mese di luglio.

La capogruppo Ncd ci tiene a precisare di voler essere messa nelle condizioni di lavorare bene e lo dimostra anche nel suo intervento fatto ieri mattina in VII Commissione Lavori Pubblici dove dirigenti ed assessore De Cola non si sono palesati, forse perché risucchiati nel vortice di ricerca dell'assessore al Bilancio (fino a ieri pomeriggio se ne discuteva in riunione di Giunta). E' certo che in questa circostanza per esempio la consgliera ha richiesto accesso agli atti relativi alla costruzione del centro Auchan a Tremestieri nella visione indispensabile e regolare della documentazione e le è stato negato. Ma questo è un altro capitolo. La Faranda si focalizza sulla Barrile perchè "cosituisce l'unico elemento di continuità, dopo l'addio di Interdonato e Crisafi, la stessa che ha dimostrato ampiamente di non mantenere una terzietà rispetto al proprio ruolo".

"Già in passato - aggiunge -, avevamo ravvisato la necessità di una riflessione attenta sull'opportunità di mantenere inalterato l'ufficio di Presidenza, nonostante gli equilibri politici all'interno del Civico consesso fossero cambiati, per questo avevamo avanzato la proposta di azzerare tutte le cariche, anche in seno alle Commissioni consiliari". Il passo indietro di Emilia Barrile secondo la Faranda diventa più che mai rispettoso nei confronti della baraonda che si sta creando. Se lei non lo farà, è facilmente intuibile che qualcuno sarà costretto a sollevarla dall'incombenza di lasciare l'incarico.

La posizione del Centristi per la Sicilia è stata bene sottolineata dal distacco pubblico del gruppo verso la Barrile. Il team che afferisce al parlamentare nazionale D'alia ha alzato un muro spesso che non sembra scalfirsi neanche con la lettera altrettanto pubblica della presidente dove chiede di volersi relazionare e confrontare ancora per un bene superiore, quello collettivo. L'appello di lealtà e coerenza non basterà perché la presidente della IX Commissione nonché esponente dei Centristi, Mariella Perrone da oggi rifiuta di ricoprire il suo ruolo e rispecchia il volere del gruppo. I Centristi abbandonano qualunque ambizione di vicepresidenza e di rientrare come supervisori delle Commissioni. La Faranda, secondo nuove proporzioni d'Aula potrebbe pretendere più commissioni per Ncd ma probabilmnete in questo clima di tensione potrebbe lasciare il passo.   

Marcella Ruggeri