Politica
Udc si illumina in città, l'abbraccio con Forza Italia è scattato
L'Udc si presenta con una nuova sede politica e una nuova verve. Il partito reduce da distacchi pesanti a livello nazionale punta a nuove alleanze e convergenze
- 24/02/2017redazione
“Bando agli estremismi ma siamo disponibili ad accogliere tutti. Stiamo appoggiando il Governo Gentiloni e abbiamo come riferimento il deputato Lentini all’Ars. Ma sul nostro territorio il cammino è lungo e potrebbe essere battuto da varie convergenze politiche. Abbiamo ricevuto già tante telefonate mentre la nostra Segreteria si ricomponeva e tra queste, sicuramente, qualcuna di Forza Italia”. Così, il Coordinatore provinciale dell’Udc nella città dello Stretto, Giovanni Frazzica, in passato segretario provinciale del Ppi, ha rivelato e sintetizzato le posizioni del suo Direttivo. Dieci componenti, già politici che hanno assunto incarichi di rilievo e fedelissimi all’Unione di centro, rappresentanti di Messina e provincia, raccontano questa mattina uno schieramento che trova una sua rinascita o semplicemente una nuova marcia, sempre “d’impronta democristiana” (puntualizzano). La luce sembrava affievolita dopo il divorzio con il deputato nazionale Gianpiero D’Alia ma le strade si sono divise, fa risaltare Rosario Sidoti già membro della Direzione nazionale Udc, solo per i contrasti sul Referendum costituzionale. D’Alia e Casini erano per il “Sì”.
“Concorreremo alle Amministrative su 39 comuni ma non con il nostro simbolo - prosegue Sidoti -. Per questioni di proporzionale, formeremo liste civiche che supporteranno i candidati sindaci, per esempio su Gioiosa Marea. Stiamo già programmando un forte contributo alle Elezioni Regionali 2017 dove le nostre alleanze sono chiaramente contro Crocetta”. E poi novità interessanti e consistenti anche da Roma per diramare eventuali radici nazionali dove l’Udc intende costituire il Partito popolare Europeo in Italia con Forza Italia.
“A Palazzo Madama – evidenzia l’ex assessore provinciale -, ci siamo riappropriati, già da 15 giorni, di quattro senatori in forza al nostro gruppo, tra cui il siciliano Ruvolo di Agrigento”. Tutto questo sa di riscatto dopo cinque anni di attesa. L’Udc era in astinenza da simbolo visto che nel 2012 era entrato in Parlamento con la lista Monti. Sulle composizioni dell'Amministrazione comunale, il nuovo direttivo non si sbilancia se non con l'ironia dicendo che "non ne fanno parte e non possono partecipare alla strategie. Quando ne faremo parte, diremo la nostra". Ma alla nostra domanda qual è il rapporto con i Genovesiani del Consiglio comunale, il referente non sembra essere il presidente Barrile ma sempre l'esponente della Camera, Francantonio Genovese.
"Non siamo votati a slanci o personalismi ma siamo affezionati al territorio per cui vogliamo spenderci" - un altro stretto dirigente del partito Nathial Soraci.
“Vediamo troppe impennate e picchi nelle altre province siciliane ma anche nella vicina Reggio Calabria – dichiara Frazzica - per recuperare benessere attraverso fondi europei. La nostra Messina è rimasta troppo tempo nella retrovia vedendosi sfuggire numerosissime risorse finanziarie da sotto mano. La questione meridionale non è ancora risolta e dobbiamo occuparci anche di immigrazione. Ma trattiamo l’argomento con cognizioni di causa, con dibattiti aperti ai cittadini, non solo sui tavoli istituzionali. Ripartiamo dall’istruzione". I componenti del direttivo oltre a Frazzica, Sidoti e Soraci, sono Gaetano Cambria, funzionario Ministero Giustizia e dirigente Udc, Francesco Clemente, ex consigliere provinciale Udc, altri dirigenti Udc Sandro Cuzari, Emilio Passaniti, Diego Perrone, Filippo Spadaro, revisore dei conti Udc nazionale e Carmelo Torre, già vicepresidente della Provinca regionale di Messina e dirigente Udc a Barcellona Pozzo di Gotto. Le fuoriuscite da altri partiti facenti capo al Pd dell’ex premier Renzi sono per il momento da escludere perché, sul filone regionale, i deputati di riferimento Panarello e Laccoto hanno le idee abbastanza determinate su chi seguire. Si attende comunque in questo caso l’esito del Congresso nazionale. Per l’Udc non ci sarà invece il Congresso regionale perché incompatibile con il periodo caldo delle Regionali e si andrà avanti con modalità alternative quali commissariamenti e “allargamenti di fascia”. Sidoti ricorda che con D’Alia, nell’ottobre 2012, l’UDC aveva ottenuto un consenso del 10 per cento.
Marcella Ruggeri