Non intendono rinnovare la tessera del Partito Democratico e di conseguenza non parteciperanno più alle Primarie dello schieramento, diventato un oggetto smarrito. I cosiddetti scissionisti non sono combattenti asettici di una politica di reazione all’ex leader Matteo Renzi ma si identificano e si sentono più a loro agio in quella Sinistra Riformista facente capo a Pier Luigi Bersani per dire basta alle “idee quasi impalpabili di rottamazione” ma ancora interna al partito. In questa mattinata si assiste alla costituzione di un nuovo Gruppo parlamentare sia alla Camera che al Senato che da Messina viene sospinto da Roberto Speranza, ex capogruppo alla Camera del Pd (dimessosi sulla vicenda della legge elettorale), il cui referente nel territorio peloritano è Giuseppe Grioli, ex Segretario provinciale del Pd, insieme ad altri dirigenti di tutta la provincia. Alla Citta dell'Altra Economia, Speranza ha dato appuntamento ai giornalisti per scoprire il nuovo simbolo di questa "Cosa di sinistra" per cui non c'è posto per il Centrodestra. In questa nuova architettura da costruire, ci saranno i fuoriusciti del Pd e coloro che hanno preso le distanze da Sinistra italiana. Manca un organigramma messinese che verrà stabilito dal prossimo lunedì 27 febbraio.

“Il nome di battesimo di questa realtà potrebbe essere Democratici e Progressisti oppure Libertà e Uguaglianza - comunica Grioli - ma si tratta di definizioni dette e già superate, comunque è l’Area di Bersani, Massimo D'Alema, Speranza e Rossi, presidente della Regione Toscana, a cui hanno aderito anche Vasco Errani, ex presidente dell’Emilia Romagna e diversi parlamentari importanti. L’adesione al gruppo è massiccia in tutta la Penisola, tanto che si registra un sondaggio a livello italiano che, aggirandosi sul 7 per cento, potrebbe crescere fino al 10 per cento”. Lo strappo intestino si è verificato tre giorni fa alla luce del Congresso nazionale. E’ chiaro che tutto il percorso politico si gioca sulle sorti del partito in campo nazionale. Intanto per le Primarie, oltre all’ex segretario Renzi, si ufficializza la concorrenza di Michele Emiliano, Governatore della Regione Puglia e Andrea Orlando, l'attuale Guardasigilli che rinuncerebbe al suo mandato e si profila quella dell’unica donna, giovane candidata. Ma quali sono le ripercussioni di questa scissione ormai conclamata nel contesto messinese e per la regione Sicilia in prospettiva delle consultazioni di autunno?  

“Abbiamo continuato a dialogare con tutti - risponde Grioli -, anche da un anno e mezzo di commissariamento in cui la presenza di Ernesto Carbone ci è sembrata più narcotizzante che propulsiva. Il rapporto con i Renziani non è mai stato conflittuale perché nella sfera locale non esistono motivi di lotta politica e personale. Abbiamo riscontrato una sorta di apatia mentre la nostra posizione è sempre stata netta pur partecipando a riunioni collettive fino alla scorsa settimana. Abbiamo perso ogni giorno pezzi di elettorato fondamentali del partito nell’ultimo periodo e non possiamo più permettercelo. Nonostante tutto, Renzi è andato dritto per la sua strada nelle risoluzioni di governo. La nostra minoranza è stata attaccata fino al punto di farci tirare le somme del distacco”.

A livello siciliano in tutte le città, diversi esponenti politici tra parlamentari nazionali e regionali hanno optato per lasciare il Pd. “Si parla di Capodicasa - commenta Grioli -, Zappulla, deputato di Siracusa, Bruno Marziano, già assessore alla formazione e Mariella Maggio, Presidente della Commissione Ambiente all’Ars. Una volta formato il partito, avremo consiglieri provinciali e varie rappresentanze che potranno avere una coalizione nella sede romana o alla Regione”. Ancora qualche rivelazione da parte dell’ex segretario Pd locale. “Credevo che il deputato Panarello, per una storia politica affine a quella di Bersani, fosse propenso al passaggio nel nuovo partito e invece sta pensando di rimanere. Per quanto riguarda Laccoto, segue la linea di Faraone e non ha mai pensato di fare un salto in un’altra fazione”.Seleziona Immagine

I Renziani si stanno muovendo con la loro campagna di tesseramento che deve avvenire entro il 28 febbraio secondo proroga. “Dalle notizie che abbiamo con l’insediamento della Commissione nazionale del Congresso - dichiara l’esponente Area Renzi di Messina Francesco Palano Quero – non ci dovrebbero essere ulteriori proroghe. Il Congresso straordinario che doveva svolgersi per le città commissariate dovrebbe essere incorporato in quello più grande. Non ci sono movimenti in uscita dei componenti di Messina almeno non si sono formalizzati. Stiamo attendendo quali saranno gli esiti di questo terremoto su scala nazionale”. Difficile fissare numericamente “chi resisterà e chi si arrenderà”. Al di là degli sviluppi, “è una situazione che amareggia - dice Palano Quero - perché molti di noi hanno fondato questo partito su questo territorio. I Renziani sono maggioritari poi all’interno dell’area restano le varie sfaccettature per esempio quella legata a Laccoto e i Labdem con Bartolotta. L’obiettivo sarebbe avere una candidatura unitaria, se ci riesce, per la Segretaria provinciale”.

Spaccature crescono anche all'interno del gruppo Pd del Consiglio comunale dove la Capogruppo Antonella Russo ha perorato la linea del Commissario Carbone, pronunciando "Sì" alla sfiducia al sindaco Renato Accorinti durante la "notte bianca" del 15 febbraio. In perfetta opposizione gli altri tre colleghi di squadra consiliare che dichiarano di non aver concordato nulla con la guida provvisoria del partito a Messina, fino al giorno prima del voto, senza per questo mirare alla rottura con la Capogruppo. Forse, Carbone non rappresenta l'espressione di tutti. Di fatto, il componente Gennaro appartiene alla corrente del Presidente nazionale Matteo Orfini.    

Il direttore generale di Agenzia Nazionale Giovani, Giacomo D'Arrigo, ripete invece il motto "Io sto con Matteo Renzi".      

A Renzi non mancherà il sostegno dei "Big ex Ds" come il Presidente del gruppo S&D al Parlamento Europeo, Gianni Pittella, Piero Fassino e Maurizio Martina. Mentre la corrente Bersani-D'Alema dovrebbe appoggiare il ministro Orlando.   

Nessun papabile al momento per la Segreteria provinciale anche perché, innescandosi il Congresso nazionale, tutto è slittato, magari in attesa del risultato di Speranza.            

Marcella Ruggeri