Politica
Comune, Centristi all'attacco: La sfiducia era nei fatti, manca lo sviluppo urbano
I Centristi per la Sicilia confermano i dati documentati dal Congresso provinciale Cisl. Il management Accorinti è stato fallimentare con una mancata attuazione del programma di investimenti per la città
- 27/02/2017redazione
La questione sfiducia al sindaco Accorinti non è un lontano ricordo ma è un caso politico che coinvolge tanti fattori critici. Ad affermarlo il gruppo Centristi per la Sicilia che hanno analizzato da tempo alcuni aspetti secondo loro "fallimentari" del management municipale, aspetti avvalorati anche dal recente congresso provinciale della sigla sindacale Cisl di Messina.
Queste dichiarazioni giungono con una lettera dei consiglieri comunali afferenti al deputato D'Alia, il capogruppo Mario Rizzo, Andrea Consolo, Libero Gioveni, Franco Mondello e Mariella Perrore Al di là delle conclusioni di natura “agonistica” impropriamente legate al dopo-mozione di sfiducia, in riferimento ai cosiddetti vincitori e sconfitti connessi al risultato della votazione, il gruppo consiliare dei Centristi per la Sicilia ritiene che non sia stato particolarmente messo a fuoco il profilo più importante del contenuto dello stesso documento. Il tema della mozione che è alla base di quanto evidenziato nell'evento della Cisl, è che la nostra città vive una crisi senza precedenti. Quasi un messinese su due è a rischio povertà, con più della metà della popolazione che, tra l’altro, ha superato i 65 anni. Tutto ciò deriva semplicemente da un inattuato concreto programma di investimenti di sviluppo nella nostra città. I Centristi per la Sicilia di Messina lo hanno detto e ridetto molte volte, rappresentando il motivo trainante della sfiducia posta a questo sindaco ed alla sua azione politica.
"Non basta concludere, burocraticamente, procedure documentali nate parecchi anni fa" - dice la missiva . I dati comunicati dalla Cisl confermano che il metodo amministrativo e politico visto negli ultimi anni per la nostra città non ha funzionato.
In questo ultimo periodo, invece di pensare e concentrarsi su aspetti teorici che nessun vantaggio hanno portato ai nostri cittadini, occorreva dare concretezza ad iniziative per favorire investimenti extra comunali e privati con lo scopo, non solo di valorizzare i nostri territori compresi quelli “ex provinciali”, oggi metropolitani, ma soprattutto di incrementare l’offerta occupazionale locale.
Confermata, quindi, la validità della nostra motivazione di sfiducia ad Accorinti anche dalle parole del segretario provinciale della Cisl, Giuseppe Famiano, il quale manifesta la necessità di una maggiore presa di coscienza degli enti locali in termini di programmazione dello sviluppo del territorio urbano.
Inoltre, andava proposto dall’amministrazione comunale anche un programma straordinario fatto di accordi istituzionali con Regione e Stato per la proposizione di atti e norme specifiche di natura defiscalizzante per i potenziali imprenditori, realizzato proprio per attrarre investimenti da destinare a progetti di sviluppo turistico e commerciale nelle moltissime aree abbandonate, ed ormai anonime, ubicate nel nostro territorio urbano, ovvero le aree ex Fiera, ex Sanderson, Zir, zona falcata, ed il lungo litorale che, con i suoi 60 chilometri di estensione, rappresenta, in molti punti, un’opportunità straordinaria.
Ma ciò non è stato fatto. Il conseguenziale e profondo rammarico che accomuna i sottoscritti consiglieri alla stragrande maggioranza dei cittadini messinesi è fondato sulla consapevolezza che si sono persi ulteriori opportunità legate ad un periodo, quello relativo a questo mandato amministrativo, che si era proposto come quello del cambiamento e che, invece, si è dimostrato impercettibile e complice di un peggioramento sociale ed economico, così come testimoniato dai dati della Cisl.
Marcella Ruggeri