"Non mi hanno affatto chiesto di prendere le redini della Segreteria politica. Comunque, se me lo dovessero proporre (e lo escludo), rinuncerei perché ricopro già un ruolo impegnativo all'Assemblea regionale siciliana. Una candidatura unitaria è quella a cui tende il Partito democratico. Ci batteremo perché venga espresso questo consenso. Gli entusiasmi continuano ad accompagnare le iscrizioni al nostro fronte, specialmente quelle dei giovani". Si viaggia verso il raggiungimento di una meta che accontenti tutti, secondo il deputato che siede a Palazzo dei Normanni, Pippo Laccoto. I dati del tesseramento che si è chiuso lo scorso 28 febbraio, dopo esser stato prorogato fino a questa data, non sono di immediata interpretazione.

Laccoto, come anche Filippo Panarello, passa la palla ai responsabli territoriali renziani quali Francesco Palano Quero e Davide Fragale impegnati nei riconteggi dei bonifici arrivati anche da fuori provincia. Nessuno si sbilancia nel fornire i risultati di questa campagna di acquisizione adepti. Solo Palano Quero ha commentato: "C'è stata un'ottima affluenza al di là delle più rosee aspettative". La verità è che si aggirava lo spettro di un'emorragia di seguaci del partito, una condizione clinica che avrebbe avuto bisogno di una trasfusione in tempi utili e che non sarebbe migliorata alla luce della scissione del Pd su scala nazionale.

"Renzi mantiene la sua forza, al contrario di quello che si possa pensare - sostiene il paralmentare Laccoto - . Le divisioni nel nostro schieramento non hanno avuto conseguenze in campo isolano. Quache deputato, come Capodicasa, ha scelto di seguire la pista di Speranza che ha trascinato anche la componente di Giuseppe Grioli, qui in città. Ma le perdite possone essere minime e fisiologiche. Ci aspettiamo un grande Congresso provinciale che dovrebbe precedere le Primarie nazionali. La cadenza ideale sarebbe la prima settimana di aprile".

Chissà se si riuscirà a convergere su questa personalità inserita da tempo nel partito e che conosca le dinamiche attiviste e diplomatiche. Per assumere la posizione di nuovo Segretario si è sussurato il nome, oltre che di Laccoto sospinto dai massicci consensi tirrenici, anche del direttre generale dell'Agenzia nazionale giovani Giacomo D'Arrigo. "Sarà il commissario Carbone - insiste il deputato di Brolo - ad indicare un nome che non presenti incompatibilità di incarichi alla Regione o nei piani alti del Governo centrale. Tutti ad ogni livello siamo pronti a compiere il nostro dovere per trovare chi esprima le idee innovative della Segreteria Nazionale che speriamo tocchi all'ex Primo Ministro. Per quel che riguarda i nomi circolati sono delle assurde indiscrezioni che non sono suffragate da fatti o stratagemmi fondati. Io in prima persona non sarei disponbile. Non ci sono le condizioni perché io accetti o venga scelto perché la mia carriera nel parlamento siciliano è in via di evoluzione. La stessa cosa dovrebbe valere per il direttore D'Arrigo spesso occupato a Roma".

Anche il manager dell'Ang, 41enne, respinge l'idea di poter essere uno dei primi due papabili alla Segreteria peloritana. Si procede a ritmo serrato verso una decisione congiunta. Ma i volti noti sono questi. Le leve nuove e vecchie, allo stesso tempo, si stanno spendendo ancor di più in queste ore. Anche Palano Quero si è messo in luce in questi ultiimi anni, pure in qualità di presidente della IV circoscrizione.

"Manca veramente poco per sapere come finirà - ribadisce Laccoto -. Inutile fare congetture. Puntiamo al Congresso possibilmente tra un mese".

 

 Marcella Ruggeri