La possibile apertura di un hotspot a Messina ha allarmato un po' tutti e l'Amministrazione comunale, in una nota, evidenzia che: “Coerentemente con il modello di accoglienza diffusa promosso nella città dello Stretto, la Giunta Accorinti, nelle interlocuzioni con le istituzioni, ha sempre ricevuto rassicurazioni circa l’indisponibilità ad accogliere un hotspot in quanto provocherebbe una significativa lacerazione nell’impegno fino ad oggi messo in campo verso una prima e una seconda accoglienza fondata sul riconoscimento dei diritti di cittadinanza. Pertanto, così come la tendopoli fin dal primo momento è stata osteggiata, allo stesso tempo, oggi, - prosegue la nota - qualora l’ipotesi di un hotspot dovesse diventare percorribile, l’Amministrazione ancora una volta rifiuta questo modello e ribadisce il proprio no. L’accoglienza nella nostra città, che vede insieme istituzioni e società civile, è organizzata per i minori in centri di prima e seconda accoglienza e per gli adulti in case accreditate nel Sistema di Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR) con 20 posti 'ordinari', e grazie alla partecipazione all’ultimo bando di 71 posti per 'vulnerabili', quali vittime di tratta, donne sole con bambini, anziani e persone con disabilità. L’Amministrazione si accinge, inoltre, a partecipare all’accesso al sistema Sprar anche per i minori non accompagnati".

E poi conclude il documento: "Le interlocuzioni sono sempre state intrattenute con il dipartimento per le Libertà Civili del Ministero dell’Interno e con la locale Prefettura, da cui ad oggi non sono giunte notizie circa l’apertura di un hotspot nella nostra città”.

Infine l'assessore alle Politiche Sociali, Nina Santisi, invita tutte le forze politiche e sociali contrarie all’hotspot ad unirsi in un unico coro, affinchè “la città di Messina - sottolinea l'assessore - continui nel percorso intrapreso rivolto ai processi inclusivi e all’affermazione del diritto e dovere di protezione dei nuovi cittadini”.