Politica
Corse clandestine cavalli, Accorinti: Stronchiamo piaga con colpevoli certi
“Ci vuole l’impegno quotidiano di tutti e senza lanciare accuse infondate per eliminare certi fenomeni” - rende noto il management Accorinti dopo la notizia che si sia svolta una corsa di cavalli in pieno giorno, sul viale Giostra
- 19/03/2017Marcella Ruggeri
La pratica di inciviltà delle corse clandestine di cavalli non è un segreto in questa città eppure viene portata avanti quasi come un’abitudine. Ma di chi è la colpa? Quali sono i controlli che vengono messi in campo dalle Forze dell’Ordine e dagli Organi di governo e “di potere”? Dopo la divulgazione della notizia, giudicata poi falsa, da parte di un'associazione animalista di una presunta corsa clandestina che sarebbe stata organizzata giovedì scorso sul viale Giostra ed avvalorata da un video su Facebook, il management Accorinti si affretta a dire la sua sull’argomento.
“Non serve lanciare allarmi infondati ed accuse generiche per stroncare la piaga delle ma è necessario un impegno quotidiano, azioni concrete e vigilanza da parte di tutti”. E' quanto dichiara il sindaco di Messina Renato Accorinti.
<<L'accusa senza fondamento che “Oggi a Messina lo Stato non esiste” è smentita nei fatti dall'impegno della Questura e delle forze dell'ordine sul contrasto alla criminalità organizzata e contro le corse clandestine di cavalli, dalle varie operazioni condotte in questi anni, ultima delle quali “Totem”, del Giugno 2016, che ha colpito proprio i clan di Giostra per vari reati tra i quali l'organizzazione di corse clandestine di cavalli>>.
<<L'amministrazione comunale - continua il sindaco Accorinti - che già nel Dicembre 2015 si era confrontata, per il tramite dell'Assessore al benessere degli animali Daniele Ialacqua, con il Questore Giuseppe Cucchiara, per individuare gli strumenti più idonei per stroncare con la più assoluta fermezza il fenomeno delle corse clandestine dei cavalli, fa appello a tutti i cittadini affinché collaborino, con segnalazioni e proposte, per porre fine ad una pratica incivile che mette a serio rischio la pubblica e privata incolumità, sottoponendo i cavalli a pratiche che sono assimilabili alla tortura e che a tutti gli effetti fanno parte di quell'Ecomafia che in maniera preoccupante coinvolge anche la nostra città>>.
Marcella Ruggeri