Un’evoluzione sul piano dei risultati e del gioco graduale, culminata con la splendida vittoria ottenuta nello scontro diretto contro il Taranto: un Messina vincente e capace di fornire una prestazione qualitativamente rilevante, forse la migliore stagionale come conferma il tecnico biancoscudato, Cristiano Lucarelli, al termine del match: “Abbiamo fatto bene, siamo usciti tra gli applausi della gente. Abbiamo attaccato la profondità, sfiorato più volte il tre a zero. Purtroppo le partite vanno chiuse perché sennò si rischia negli ultimi minuti di riaprire una partita che, dal punto di vista della supremazia, non ha avuto grande problemi da parte nostra. In questo dobbiamo migliorare, ma abbiamo visto una qualità di gioco piacevole, importante, abbiamo fatto delle scelte tattiche che ci hanno premiato. La partita si è messa subito bene e chiaramente in uno scontro diretto ha il suo peso specifico. A me interessava poco giocare bene ma i ragazzi hanno vinto e giocato bene quindi tanto meglio per chi ha pagato il biglietto”.

Da veri pignoli, se c’è una pecca da individuare nella sfida contro i pugliesi, è proprio il non aver messo il punto esclamativo anticipatamente, evitando magari l’affanno finale creato dalla rete di Emmausso: “Pensare che il nostro avversario per 90’ non tiri verso la nostra porta è difficile, noi con il Foggia sullo 0-0 abbiamo avuto tre occasioni per portarci in vantaggio per esempio. Oggi abbiamo affrontato un avversario che fisicamente stava bene, nelle ultime partite aveva fatto bene, fatta eccezione per lo scivolone con l’Akragas. Noi siamo una squadra che sta facendo il suo lavoro ma credo che difficilmente in una nostra partita ci sarà lo zero alla casellina dei tiri subiti”.

La chiave tattica che ha spaccato la partita, il giovane trequartista-guastatore scuola Crotone: “Foresta per qualcuno in quella posizione poteva anche sembrare una sorpresa ma per caratteristiche, per gamba, per attacco alla profondità era quello che si sposava meglio dei nostri centrocampisti, perché il nostro trequartista, anche quando gioca Mancini, svolge un ruolo anomalo, dà una grossa mano pressando il play avversario. Fa anche piacere che, dopo il lavoro preparato durante la settimana, si raccolgano i risultati la domenica, sono scelte rivelatisi giuste".

Dall’espulsione col Catana alla prova da gigante di oggi, Da Silva migliore in campo: “Sono contento per Da Silva, dopo l’errore col Catania e la squalifica, ho deciso di farlo giocare nuovamente con il Monopoli. Se non l’avessi fatto si sarebbe abbattuto probabilmente, invece l’avergli dato la possibilità di riprendersi il posto da titolare a Caserta, gli ha permesso di sciorinare oggi una prestazione importate sia da play che da mezz’ala”.

Terzo gol per il Valerio Anastasi, un tacco pregevole che ha messo subito in discesa la gara per i padroni di casa, un’altra marcatura per far dimenticare Pozzebon: “Anastasi ci dà presenza in avanti, gioca spalle alla porta come pochi attaccanti in categoria, ripulisce numerosi palloni che, perché pressati alti, non abbiamo la possibilità di giocare, fa salire la squadra e ha caratteristiche complementari con Milinkovic, si intendono alla perfezione. Sto sacrificando gli esterni d’attacco presenti in rosa ma questo modulo ci dà continuità sul piano dei risultati”.

Uno che si trova alla meraviglia con Anastasi è Manuel Milinkovic, autore della consueta prestazione fatta di generosità e qualità, in gol al 90’ oggi dopo aver però sciupato qualche occasione di troppo: “Oggi non solo io ma tutta la squadra abbiamo fatto una buona prestazione, siamo entrati ben in campo sin dai primi minuti – afferma il talento franco-serbo, protagonista con Lucarelli in sala stampa - Con questo cambio di modulo ho più occasione di gol, io e Valerio giochiamo vicini, mi libera di testa e attacco lo spazio, riesco ad andare in profondità. Era uno scontro diretto per la salvezza, tutti abbiamo avuto il giusto atteggiamento, anche chi è entrato dalla panchina”.

Una rete che sa di riscatto: “In occasione del gol sciupato ho fatto un ottimo stop ma ho calciato male. Alla fine sono riuscito a fare un gol e sono molto contento. Ho dato risposta alle critiche che ho ricevuto in queste ultime settimane dopo la partita col Catania. Dò sempre il 100%, per il mio mister e la mia squadra anche se non mi riesce una giocata dò sempre l’anima. Adesso mancano ancora otto partite, otto finali, dobbiamo fare punti anche fuori casa e sono sicuro che ci possiamo salvare se giochiamo con questo atteggiamento”.

L’ultimo a presentarsi davanti ai microfoni Manuel Mancini, schierato da Lucarelli nel ruolo di play basso per l’assenza di Musacci: “C’è tanto sacrificio in ogni caso, sia da centrocampista che da play, però sono contento perché è una posizione dove si giocano parecchi palloni, il mister ha deciso così, avevo già giocato con la Reggina in quel ruolo ed è andata bene”.

Con Berardi è l’unico reduce della disfatta dell’ultimo Acr targato Lo Monaco, ma questo è un altro Mancini, questo è un Messina che può salvarsi: “A livello di prestazioni anche quell’anno non è che erano andate malissimo, però ero arrivato a gennaio in una situazione particolare, ma anche con quella squadra lì credevo nella salvezza. Oggi credo che abbiamo una squadra ancora più forte di quella di due anni fa, possiamo farcela, dobbiamo azzerare tutto e lavorare per Matera come non avessimo fatto niente fino ad adesso”.

 

Paologiorgio Vinci