E’ sopravvissuto al terremoto del 1908 e si inserisce nel patrimonio architettonico della nostra città pur essendo immerso nel degrado e in parte abitato da qualche famiglia. Si tratta del Palazzo Scardino in Via Don Blasco che aspetta solo di essere recuperato insieme allo splendido affaccio a mare del centro urbano. Questo gioiello della storia peloritana è stato oggetto di un accurato sopralluogo da parte dell’Associazione di promozione sociale “Messina Bene Comune”. Il Presidente e il Segretario di quest’ultima, Maurizio Rella e Giovanni Tomasello, hanno potuto constatare le condizioni critiche in cui versa questo esempio pregiato di costruzione dell’800 messinese e che non hanno ancora deteriorato gli elementi decorativi in pietra di grande valore. L’Associazione ha deciso di avviare una petizione popolare che serva a pressare sull’intervento di Palazzo Zanca e della Sovrintendenza ai Beni Culturali, rilanciando un possibile restauro. L’edificio è costruito sui ruderi di un fortino, innalzato dai rivoluzionari messinesi nel 1848 per controllare il bastione don Blasco e la cortina esterna della cittadella. In virtù della rilevanza storica, “Messina Bene Comune” ha deciso di toglierlo dall’abbandono, ponendo in essere tutte le opere necessarie a scongiurare il pericolo di imminente crollo che si potrebbe verificare per la sua precarietà statica. Il rischio sussiste sia per i passanti che per gli abitanti ed i lavoratori del circondario. L’Associazione vuole motivare, ognuno per le sue competenze, l’Amministrazione municipale e la Sovrintendenza ed accrescere il bisogno di restituire dignità e crescita anche socio - economica a quella location.

Marcella Ruggeri

Foto Rocco Papandrea