“Se quando piove, le strade del villaggio Ganzirri diventano impraticabili, lo dobbiamo principalmente alle meravigliose ville che dominano il lago e lo Stretto. Abbiamo già iniziato a pagare il prezzo per una vista mozzafiato e se in più di quarant'anni non si è saputo guardare oltre, forse è giunto il momento di iniziare a farlo”. A dirlo è il consigliere della VI Municipalità Giuseppe Sanò. Trasparenza dunque per il provvedimento di tutela ambientale che viene sottaciuto per chissà quali motivi di segretezza e che adesso viene additato anche dal Genio Civile di Messina. E' richiesta da più parti, soprattutto in quelle zone protette, come la Riserva di Capo Peloro. Il prezzo è troppo alto per non sapere a cosa si va incontro. Lo ricorda il rappresentante Sanò.

“Come al solito, più il tema è complesso e più ci s'impegna per complicarlo ulteriormente - continua - . In una società che è stata opportunamente allenata a scovare il marcio ovunque, sembra assurdo che un tema come la Variante di Salvaguardia, che necessita della più totale trasparenza, venga reso criptico e difficilmente comprensibile alla maggioranza della popolazione. Considerato che dei duecentocinquantamila abitanti della Città di Messina non tutti hanno scelto di intraprendere percorsi formativi di natura tecnica (non siamo tutti ingegneri e architetti), mi sarei aspettato maggiore chiarezza ed apertura. Personalmente, ritengo indispensabile un regolamento edilizio che salvaguardi quel che rimane del verde cittadino. Ho sempre manifestato tutto il mio disprezzo per cementificazione selvaggia ed i conquistatori delle colline sovrastanti i laghi. In un arco temporale di quasi quarant'anni ho visto trasformare l’orografia delle nostre lussureggianti colline tante di quelle volte da non ricordare più come fossero in origine.

“L’edilizia cittadina si è, evidentemente, focalizzata sui bisogni economici immediati - aggunge Sanò - , trascurando i problemi che avrebbe lasciato in eredità ai loro nipoti. Che la città di Messina non possa più sostenere un'ulteriore aggressione cementizia non è in discussione, semmai potrebbe esserlo la variante che dovrebbe difendere le ultime zolle di terra libera da cemento”.

L’auspicio del consigliere è quello di vedere tutti gli enti interessati al piano regolatore cittadino collaborare congiuntamente per la protezione del nostro territorio, comunicando in modo semplice ed inequivocabile i contenuti degli atti che vengono proposti così da tranquillizzare tutti, compresi gli amanti della dietrologia.