Un po’ come in un vecchio spot della Sip (ora Telecom), interpretato da Massimo Lopez, anziché “una telefonata allunga la vita”, potremmo dire con una rivisitazione postmoderna  "Una Autorità portuale allunga la vita, " in termini di sviluppo commerciale e turistico del territorio, senza contare il volano della cantieristica. Vediamo come il Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Graziano Delrio si è pronunciato proprio questo pomeriggio alla Prefettura di Messina dove ha voluto incontrare gli operatori del mare, insieme al sindaco Accorinti, prima di concedersi ai giornalisti. “La riforma sull’Autorità portuale che abbiamo implementato sta dando già dei risultati molto buoni in diverse parti d’Italia, mira a semplificare, a rendere più competitivi i porti nazionali. Per Messina, c’è stata una proroga fino a giugno che io ho presentato ad ottobre. La proroga è arrivata formalmente solo in queste ore e dovrebbe protrarsi fino al prossimo dicembre”. Così, Delrio accanto al Sottosegretario Davide Faraone ha interagito in tema di valorizzazione per la città dello Stretto. 

"Quest’anno abbiamo aumentato le presenze crocieristiche superando i record sottolinea il ministro -.  Abbiamo deciso di dare grande importanza al tema del ferro, alle opere da completare nelle piattaforme logistiche nei porti perché, oltre alla cura del ferro, vi sia anche una cura dell’acqua cioè che vi sia una movimentazione via mare, mezzi gommati che utilizzino le navi e che compiano vasti tragitti sulle navi, sfruttando le tratte dei nostri approdi e togliendo 80 milioni di tonnellate di merci dalla strada per un modeloo di sviluppo sostenibile". 

Delrio ha chiarito che per lui è fondamentale conoscere chi lavora nostri porti, le loro ragione e difficoltà. Ha rassicurato loro dichiarando che gli investimenti andranno avanti su Messina. La prima proroga fino all’estate è una prima fase che verrà accreditata da una seconda con l’approvazione, si spera, del Piano regolatore portuale, in modo da esaurire una fase transitoria. “E’ necessario che avvenga l’armonizzazione dei piani regolatori dei porti - aggiunge Delrio -. La problematica su questo argomento era la competitività della sede fisica e legale dell’Authority. Ma non deve esserci alcuna paura di non autonomia perché si tratta di un Consiglio di Amministrazione che si sposta da una città all’altra, sono cinque/sei persone che si incontrano alternativamente da una parte e dall’altra”. E’ una visione piuttosto esemplificativa quella del Ministro dei Trasporti ma va ascoltata in tutte le sue sfaccettature.  

Resta il fatto che forse Messina, per questioni di identità conquistata a fatica, anche solo per caratteristiche geografiche strategiche, non vorrebbe inseguire un’egemonia o spartirla con Gioia Tauro. Per Delrio non deve esistere il dominio di una sede sull’altra.

“I porti vicini, come in tutte le aree del mondo, devono cooperare - afferma l’esponente del Governo Gentiloni - per offrire un servizio migliore, per creare opportunità di lavoro e di crescita alla nostra economia. I fondi che l’Authority di Messina guadagna rimangono nel territorio. A garantirlo sono i Piani Regolatori di pertinenza regionale, qui viene approvato dalla Regione siciliana e non calabrese. L’autonomia amministrativa messinese non viene messa in discussione. Ci sarà una Direzione dell’Autorità o in alternanza con Gioia Tauro. Abbiamo ragionato sulla Città Metropolitana che non può privarsi di un sistema aeroportuale”. A tal proposito, Delrio osanna l’operazione di salvezza dei voli dell’aeroporto Minniti di Reggio Calabria e conta di raggiungere un potenziamento tecnologico definitivo. L’accordo chiuso al Ministero si proietta verso questa direzione.

E poi un po’ di clamore per gli approdi di Tremestieri. “Entro l’estate, entro agosto - annuncia il Ministro – riusciremo a far avviare i cantieri di Tremestieri lavorando anche con l’assessore Pistorio su queste infrastrutture, così come sono in esecuzione avanzata le opere al porto di Milazzo. Dialogo costruttivo con tutti gli attori gli industriali e la gestione comunale”.  

Comunque a conclusione di tutto, prima di recarsi al Teatro “Vittorio Emanuele” per un confronto più approfondito, Delrio ha ribadito che l’Autorità portuale è dello Stato e non serve calcolare quanti componenti siano di Messina e quanti di Gioia nel Consiglio dell’Authority. Di fatto, due soltanto sono peloritani e tre calabresi. Ma il responsabile delle Infrastrutture italiane si congeda quasi con un “premio di consolazione” per Messina: “Ancora nel Cda manca il presidente che deve essere nominato da me”.       

  Marcella Ruggeri

Foto Rocco Papandrea