L'attacco è frontale, diretto al ministro dei Trasporti Graziano Delrio. Polemiche all'indomani della visita del rappresentante del governo, il quale ha omesso di incontrare i sindeacati. Lo aveva fatto per la verità anche il ministro De Vincenti la scorsa settimana, la storia s'è ripetuta e così il segretario generale della Uil Messina, Ivan Tripodi, ha bollato la visita come una passerella. “La visita-passerella del ministro dei Trasporti Delrio ha rappresentato una pagina nera e triste per il mondo del Lavoro del nostro territorio e per tutta la Città Metropolitana di Messina. Infatti, l'esponente del governo Gentiloni - afferma Tripodi - non ha sentito il dovere morale, né tantomeno ha avuto la sensibilità politica di ascoltare le Lavoratrici e i Lavoratori Messinesi. Riteniamo la scelta di Del Rio assolutamente sbagliata poiché, a nostro avviso, la voce del mondo del Lavoro e del Sindacato è indispensabile per l'elaborazione di ogni qualsivoglia prospettiva o progetto di sviluppo futuro. Purtroppo nulla accade per caso: nei giorni scorsi il ministro De Vincenti si era contraddistinto per una fugace apparizione in città assolutamente auto-referenziale e distante dalla quotidiana realtà sociale".

Il segretario della Uil poi bacchetta i governi per avere dimenticato che la crisi sta generando una sorta di macelleria sociale. "Evidentemente, gli esponenti dei governi nazionali e regionali, così come gli amministratori locali e la classe politica, dimenticano che la crisi economica e sociale sta provocando una vera e propria macelleria sociale. in tal senso, è sufficiente consultare i drammatici dati legati all'assoluta mancanza di occupazione che, nella nostra provincia, raggiunge un tasso di oltre il 60% con la conseguente inarrestabile fuga dei nostri giovani costretti, come nel secolo scorso, ad emigrare per cercare miglior fortuna. Dobbiamo, pertanto, registrare che Messina, a causa di precise responsabilità politiche, è oggettivamente tagliata fuori da ogni concreta ipotesi di sviluppo futuro. A meno che per sviluppo non si intenda considerare l'ingiusta imposizione dell'Hot Spot nella Caserma di Bisconte che è cosa ben diversa dagli alti valori dell'accoglienza che, invece, sono parte integrante del nostro Dna. Buonanotte Messina”.