Politica
Rete ospedaliera, Formica: Un massacro per la provincia
Il parlamentare denuncia: "Tagliati posti al pubblico per riversarli sui privati. Scippata la città di Messina dal governo regionale"
- 01/04/2017redazione
Non si dà pace il parlamentare regionale di Forza Italia, Santi Formica. La nuova Rete ospedaliera continua ad alimentare le polemiche dopo la presentazione alla Commissioen sanità da parte dell’assessore Baldo Gucciardi.
“Man mano che si conosce la nuova Rete ospedaliera nei sui dettagli emerge sempre di più lo scippo operato nei confronti della sanità messinese. Non c'è solo lo sfracello operato nella zona tirrenica (Barcellona, Milazzo ma anche Patti e S. Agata), ridotti al lumicino e in una situazione non degna di un paese civile, quello che ulteriormente grida vendetta e lo scippo operato pure alla città di Messina. Ed infatti come si spiega la chiusura del pronto soccorso Pedriatico del policlinico o l'eliminazione del reparto di reumatologia dichiarato centro di riferimento regionale, come si possono scippare reparti unici in provincia ad un ospedale dichiarato hub regionale cioè uno dei tre grandi ospedali che la stessa rete testé approvata dichiara come massimo riferimento per l'intera regione”? Interrogativi ai quali Formica pretende risposta da parte del governo regionale.
Ma i problemi riguardano anche ospedali messinesi che, sulla carta, avrebbero dovuto essere preservati. “Passando al Papardo ospedale classificato di primo livello è stato decurtato di novanta posti letto, ha perso reumatologia che pertanto non esiste più in provincia di Messina ed è stato ridimensionato in tanti reparti. Quanto poi al successo del Piemonte ciò è dovuto intanto alla mia legge, altrimenti oggi parleremo di funerale e non di rinascita di successo e successivamente alla indubbia eccellenza rappresentata dall'Irccs Neurolesi e dalle indubbie capacità dimostrate dal prof Bramanti. Tutto questo disastro a fronte di posti letto in aumento per i privati e ben 350 posti letto tenuti in riserva sempre per darli ai privati e intanto il pubblico viene fatto morire”