Politica
De Luca candidato a sindaco di Messina: Sposterò tram e Comune
Sala gremita per la presentazione della candidatura a Sindaco della Città dello Stretto. Alle Regionali potrebbe correre "solo se lo ospitano". Diversi volti noti ad ascoltarlo e dare un contributo come l'assessore Croce e Vincenzo Franza
- 01/04/2017Marcella Ruggeri
Non è un pesce d'aprile. Ha le idee chiarissime anzi scalfite nel marmo per sfoggiare la sua candidatura a sindaco della città Metropolitana di Messina. Prima che schierasse questa mattina alle sala Visconti, la sua vasta gamma di esperti nel suo dibattito inaugurale per andare a pilotare la Cosa pubblica peloritana, il sindaco di Santa Teresa di Riva Cateno De Luca si è esposto con noi in tutti i suoi punti salienti per conquistarsi la fiducia di una popolazione forse delusa. Ad accoglierlo diversi consiglieri di circoscrizione, ex consiglieri comunali, esponenti di ordini professionali e dirigenti a vario titolo. Sopraggiunti per amicizia, sottolineano gli organizzatori, anche l’assessore al Territorio e all’Ambiente, Maurizio Croce e l’Amministratore della società Caronte&Tourist Vincenzo Franza che ha anche argomentato sull’Autorità portuale dicendo: “Non possono esserci tre Enti di questa caratura solo in Sicilia. Io ho visto accorpare Authority imponenti come Genova e Savona”.
Sul quesito secco proposto anche dal protagonista dell’evento per l’invito odierno, a chi tocca governare Messina? De Luca ribatte: “Tocca a Sicilaie Vera. Io non dirò che Accorinti è scarso perché questo si può constatare con i risultati - insuccessi riportati. Io partirò dalle questioni che non vanno per poterle cambiare radicalmente e non solo in apparenza. La mobilità su questo territorio è da rivedere nel totale ma innanzitutto sposterò il tram che trancia il fronte mare facendo scappare i visitatori come orrido reperto urbanistico. E poi non basta entrare scalzi e togliere i tornelli per restituire la casa comunale ai cittadini. Io trasferirò la gestione dell’edificio municipale in via La Farina (lì c’è tanto spazio per costruire anche ex novo) – commenta - lasciando Palazzo Zanca a dare il benvenuto ai croceristi”.
Messina non può continuare ad avere gli steccati secondo l’aspirante sindaco metropolitano.
“I turisti che approdano nel porto devono avere tutto a misura di residente e non di straniero che deve godersi altre cittadine da raggiungere con i pullman e come se proprio l’area metropolitana non esistesse. Devono ritrovarsi davanti a un sito efficiente e anche bello da ammirare che offra indicazioni e perché no Palazzo Zanca. Gli uffici amministrativi troverebbero un’altra collocazione magari nel parcheggio di via La Farina che non viene mai utilizzato nella sua massima capienza. Un nuovo palazzo da realizzare su più piani per ospitare tutte le attività del Comune, con parcheggi annessi nella stessa struttura”. Ma la Città dello Stretto ha criticità assurde sotto il profilo dell’evoluzione urbana ed imprenditoriale, all’esame del presidente di Sicilia Vera.
“Pensiamo all’acqua Messina merita di essere riaffrancata dalle emergenze – sostiene -. La progettualità sulle condotte idriche va affrontata da tempo”. Quali alleanze ci potranno essere nel programma di Cateno De Luca? Non si tratta di stringere coalizioni. Ho dimostrato guidando Santa Teresa di Riva che un comune si può risollevare tagliando le indennità a consiglieri e Giunta, risparmiando cifre che sembravano impraticabili. Ed è questo obiettivo che mi porrei anche a Messina”.
Sulla corsa alle consultazioni regionali di autunno, l’attuale leader del comune jonico dichiara che si potrebbe mettere in cora per verificare un teste propedeutico alle amministrative del 2018. Ma in ogni caso per logiche di proporzioni, dovrebbe competere con altre liste, “solo se qualcuno lo ospitasse e avanzasse proposte concrete”. Al momento, il sindaco, oltre ad esibire il suo nuovo capo d’abbigliamento fatto per l’occasione (la T-shirt free Messina), ha incassato un’altra offerta di candidatura per il comune di Taormina da parte del Coordinatore di "Avanti Taormina", Jonathan Sferra che ritiene “la classe politica taorminese non all'altezza della situazione, avendo trascinato la Perla dello Jonio nel baratro, per cui ci vogliono amministratori e dirigenti migliori”.
Il presidente di Sicilia Vera Giuseppe Lombardo ha testimoniato che il partito esiste nel territorio da dieci anni supportando De Luca come deputato alla nel 2007 e poi coronando a Fiumedinisi con la sindacatura. “Santa Teresa, comune di 10mila anime - spiega Lombardo -, nel 2012 ha voluto investire su De Luca come amministratore diverso per essere diversi. Io come presidente anche del Gal so che è fondamentale governare su aree sempre più vaste, con settori in espansione quali l’agronomia”.
Il sindaco di Fiumedinisi Alessandro Rasconà ricorda i vantaggi ottenuti dal comune nella legislatura De Luca, come la valorizzazione e il lancio degli antichi mestieri e la costruzione del campo sportivo. Il vicesindaco di Santa Teresa Danilo Lo Giudice evidenzia come loro hanno preso una macchina gestionale con debiti di 5 milioni di euro, che aveva sforato il patto di stabilità e l’hanno riorganizzata con una internalizzazione dei servizi e con la spostamento dell’80% dei dipendenti.
Foto Rocco Papandrea