Adesso, con una nuova norma, la Regione non dovrà più occuparsi finalmente del Piano Spiagge che rientra nelle competenze del Comune e a cui si dovrà inserire la Vas, tutto da approvare in Consiglio comunale tra non molto. Nel giro di un semestre, la Città dello Stretto vedrà un riordino delle concessioni e dell’utilizzo dei litorali a cui dovrà attenersi anche il Demanio”. Queste sono le dichiarazioni rilasciate dal responsabile del Dipartimento Urbanistica l’architetto Vincenzo Schiera. Palazzo Zanca fu addirittura commissariato perchè non lo adoperava.

“Questo lungo ritardo non è dipeso dall’Amministrazione municipale - sottolineano le parole del tecnico -. Si è trattato di una inefficienza durata per troppi anni considerando che io stesso ho trasmesso nel 2013, a Palermo, il Piano regolatore, come tramite del Comune, durante il Commissariamento Croce. In questa nuova fase, i lavori d’Aula potranno stabilire di adottare il Piano e non solo di prendere atto, come succedeva prima per legge”.

Prima la regolamentazione di questo campo prevedeva solo una condivisione, una presa d’atto appunto da parte del Civico Consesso insieme alla Giunta per poi demandare alla Regione con dei criteri molto complicati che per questo non si venivano compiuti.

Ora ci toccherà recepire le procedure di altri Enti preposti come l’Arpa per modificare qualcosa - commenta l’architetto Schiera -. Del resto, sono trascorsi parecchi anni da quando il progetto è stato concepito perché è stato sovradimensionato. Nello specifico forse stabilimenti balneari sono sempre stati localizzati troppo vicini, si registra la presenza di numerosi chioschi. Vorrei rivedere il piano su quest’ottica senza perderci troppo tempo anche perché dopo il passaggio in Consiglio deve ritornare alla Regione che se lo terrà sempre un tempo indefinito. Questo non influirà sull’apertura dei lidi esistenti, a volte, con tanto di campi di beach volley che, normalmente, avrebbero chiesto al Demanio marittimo e all’Edilizia privata”.

Il rapporto ambientale sarà importantissimo all’interno del piano spiagge perché, secondo il dirigente Schiera spesso si chiedono autorizzazioni in modo indiscriminato dall’istanza di piazzare delle boe alla pratica di varie attività, il collocamento di ombrelloni ed altri accessori per lo sport e ristorazione. A noi veniva chiesto il parere ma, fino a questo momento, non avevamo voce in capitolo per la decisione. Da adesso in poi sia il Demanio che l’Edilizia privata dovranno fare riferimento al piano regolatore inerente alle coste”. Tirando le somme dunque un maggior ordine in base ai chiarimenti dell’architetto che vorrebbe raggiungere qualche traguardo prima dell’estate. Tutti ce lo augureremmo anche se la previsione allargata dei sei mesi un po’ spaventa.