I senza fissa dimora, nell’arco di un mese, avranno non solo un rifugio in cui ripararsi e ricevere la prima assistenza che riguarda essenzialmente l’igiene e la pulizia personale (oltre che un letto su cui dormire) ma anche dei lavoratori che si prederanno cura di loro da stipendiati. La gara per la Casa di Vincenzo verrà aggiudicata per sette mesi dopo aver espletato il tanto discusso bando che dovrebbe essere pubblicato nel sito del Comune di Messina già da domani, al più tardi il prossimo lunedì 11 aprile. A dirlo il Responsabile del Dipartimento dei Servizi Sociali Zaccone che dirada le nubi sul perché sia stato reso possibile proprio quest’anno e non da subito, dall’epoca dell’apertura del sito d’accoglienza.

“Adesso ci sono le risorse economiche da poter spendere su questa struttura - aggiunge Zaccone -. Abbiamo a disposizione 94mila e 500 euro per bandire la gara e finanziare tutto il servizio. Calcoliamo la durata dei sette mesi per i costi incomprimibili per la gestione del personale più le spese generali sulle quali viene applicato il ribasso. Dobbiamo amministrare 22 ospiti con i relativi 22 posti letto e due operatori dalle 20 alle 8 del mattino. Nel momento in cui ci sarà la gara, accetteremo proposte migliorative del servizio. Il bando si svolgerà nel giro di 15 giorni per presentare le offerte che sono aperte a tutti, dalle cooperative ad altri soggetti del Terzo settore, in seguito si effettuerà la selezione. In un mese, dovremmo assegnare l’appalto con una procedura assolutamente aperta, salvo intoppi di altro genere”.

Ma come è stato realmente fattibile accantonare questo budget? “L’anno scorso la Giunta e il Consiglio hanno stanziato la cifra sufficiente - sostiene il dirigente dei servizi sociali –. Attualmente, siamo in gestione provvisoria e non è previsto stornare somme per attività non essenziali. Invece, questi 94mila e 500mila euro erano stati definiti ed inseriti nel Preventivo 2016 e possono essere messi a supporto del sito per questa fascia di disagiati. La Giunta, infatti, ha confermato quest’anno l’atto di indirizzo”.

Foto Rocco Papandrea