Oggi ricorre l’8° anniversario del terremoto de L’Aquila, un giorno che meritava un minuto (anche di più) di silenzio in tutti quegli uffici pubblici che ancora non si sarebbero messi a norma con le misure di sicurezza strutturali, dettate addirittura dal 2003 con l’ordinanza 3274. Ci tiene a rivelarlo in questa data l’Ingegnere Capo del Genio civile Leonardo Santoro che dichiara come Messina sia gemella (però nelle caratteristiche “ahimè e ahinoi” negative) perché ha subito dei terremoti nelle stesse epoche nel 700 e poi nei primi del ‘900, come ci racconta la tragica storia, venendo costruite entrambe su un ammasso di detriti. Anzi per l’esattezza, le due città sono state impiantate su 4-5 metri di detriti. Un fatto che dà i brividi ma, al di là della premessa che può sconcertare, Santoro ha indetto questo incontro per illustrare cosa devono fare i proprietari di edifici strategici da adesso in poi.

Gli uffici di via dei Mille hanno emanato lo scorso 31 marzo degli indirizzi che fanno seguito ad altri atti emanati per richiamare ad obblighi di legge e linee guida relative alle istruttorie del Genio Civile. Principalmente, si chiede a tutti gli edifici catalogati come strategici di correre ai ripari laddove ce ne fosse bisogno con le opportune diagnosi ingegneristiche comunque di orientarsi all’adeguamento e al miglioramento sismico.

Ho partecipato a studi per la vulnerabilità sismica elaborati nel 1999 – puntualizza Santoro -  che comprendevano scuole di Messina e Palazzo del Governo a L’Aquila che, ricordo, è crollato come altri. Ebbene per il terremoto del 2009 della provincia abruzzese, certi condomini di cemento armato di categoria inferiore, giudicata di seconda nella catalogazione, si sono schiacciati su loro stessi. Si attivarono delle faglie quiescenti sulle frange collinari che sono ipotizzare anche nelle nostre zone. Il cambiamento di tendenza nel guardare le calamità con più sospetto è successo nel 2002 dopo il terremoto in un paesino della Puglia dove è venuta giù un’intere scuola uccidendo 27 bambini. Da quel momento, è emersa l’ordinanza attuale che non viene applicata da tutti. Io invito a muoversi a farlo.

“Il contenuto del provvedimento classifica il territorio sismicamente aggiunge -. Ho scoperto per esempio che il viadotto di Garipoli-Taormina, dagli anni Venti al 1981 (anno del terremoto dell’Irpinia), non è mai stato oggetto di calcoli sismici perché la cittadina andava preservata sotto il profilo turistico e qualunque suggerimento o prescrizione le avrebbe potuto nuocere, secondo precedenti amministratori. Poi con piccoli passi, l’adeguamento ha avuto inizio.

La pericolosità è spalmata su tutto il territorio - discute l’ingegnere Capo – perché non si devono avere aree con sabbie e argille ma solo con rocce compatte ed orizzontali. Tutti i proprietari di strutture strategiche devono effettuare entro i cinque anni dall’ordinanza le verifiche richieste ma non c’è nessuno che adempie. Tutta la Sicilia orientale nella mappatura è segnata in rosso, Messina in prima categoria con Venetico e Spadafora. Il Belice per intenderci nonostante si sia adeguato in alcuni casi, avrebbe dovuto rimanere zona 1 perché le sue terre, producendo un buon vino quindi, forti ed argillose, sono sensibili alle scosse".

“La normativa serve a definire programmi, finanziare infrastrutture a destinazione strategica con funzione strategica come gli ospedali, centri nevralgici che devono coordinare interventi in situazioni di crisi vedi Prefettura e caserme. E poi i luoghi dove devono passare gli approvvigionamenti quindi ponti e viadotti. Ecco perché per me questi sono sempre una priorità: ho voluto far chiudere il ponte di Mili, fin quando non fosse sistemato con competenza del Comune e ho spinto perché si aprisse il cantiere per il viadotto Ritiro. Ma anche gli edifici indicati di seconda categoria hanno una loro importanza perché si estendono a stabili con grossa densità quindi scuole, case dello studente fino ai luoghi di culto per conservare intatti i beni artistici”.

Ecco perché non si deve trascurare nulla nell’economia della sicurezza. “E’ chiaro che nessun edificio va chiuso per sentimento come spesso si può verificare con le scuole - precisa Santoro –. A questo proposito gli enti proprietari possono chiedere un parere al Genio civile che può essere revisore non intervenuto alla valutazione. Infine Messina come Palermo molti palazzi sono stati innalzati su alvei di torrenti deviati perciò su sabbia. Le verifiche sono indispensabili sia per i pubblici che privati, analizzando se esiste un'amplificazione del sito per qualunque modifica da apportare. Pér questo, esistono Prg, Varianti, Piani particolareggiati e di Lottizzazioni a cui attenersi e confrontarsi prima di approvarli".            

Tutte le circolari emanate negli ultimi dieci anni dal Genio civile sono state sintetizzate nel sito ufficiale, con particolare attenzione alle prescrizioni operative.                       

 Foto Rocco Papandrea