Si cercano rimedi all'escalation di aggressioni riscontrata in questi mesi a danno del personale front line dell'Atm. Le segreterie dei trasporti di Cgil, Cisl, Uil Ugl e Faisa si sono incontrate questa mattina con la dirigenza aziendale alla presenza dell'assessore alla Mobilità, Gaetano Cacciola, per predisporre e analizzare le contromisure da porre in essere per rispondere ai continui episodi di aggressione e vandalismo avvenuti in città a danno del personale dell'azienda trasporti.

A fine mese sarà avviato il servizio di vigilanza non armata da parte di un'agenzia privata che si dovrà aggiudicare il bando da 35mila euro per sei mesi predisposto dall'azienda. Due guardie giurate saranno di supporto alle attività di verifica sui mezzi nelle fasce orarie della mattina e della sera ed una autovettura sarà dedicata agli interventi su chiamata in caso di pericolo per autisti e ausiliari.

Una fase sperimentale per dare un segnale di maggiore presenza a tutela di lavoratori e beni aziendali . La polizia privata non andrà a sostituire, ma ad integrare l'opera di supporto già garantita dalle forze dell'ordine e su richiesta del sindacato verrà garantito l'ampliamento della presenza nelle attività di verifica anche da altro personale disponibile Ausiliario e non per consentire una più diffusa presenza di personale sui mezzi e non lasciando solo l'autista specialmente nelle tratte considerate più a rischio.

Su richiesta del sindacato verrà costituto un tavolo permanente sulla sicurezza in Atm , composto da lavoratori ( autisti , verificatori e ausiliari ) e azienda al fine di monitorare e porre in essere i correttivi del caso.

Le organizzazioni sindacali hanno accolto favorevolmente l'iniziativa dell'amministrazione, che avevano sollecitato da tempo, al fine di dare maggiore sicurezza a chi quotidianamente opera a contatto con la clientela e spesso si espone a rischi di aggressione per l'inciviltà di una piccola parte di utenza . È ovvio - continuano le organizzazioni sindacali - che non siamo alla soluzione di un problema che ha origini di natura civica e sociale, ma serviva dare un segnale non di repressione ma di tutela per i lavoratori e gli utenti e al tempo stesso una reazione all'inciviltà a cui non possiamo e non dobbiamo rassegnarci.