“Il Sondaggio chiarisce inequivocabilmente cosa pensano i Messinesi anche rispetto al peggioramento percepito da circa l’80% della popolazione”. È quanto afferma il rappresentante di Reset Messina, Alessandro Tinaglia, commentando i risultati del sondaggio di Demopolis sulla qualità della vita a Messina.

E continua: “Questo dato dovrebbe far riflettere tutti non tanto per additare i responsabili o i 'visionari rivoluzionari' ma esclusivamente per comprendere che i dati sul crollo del lavoro consegnati alla cittadinanza dalle forze sindacali e le associazioni di categoria negli ultimi mesi dovrebbero essere il primo e predominante punto dell’agenda di governo e del dibattito cittadino. Il problema, lo diciamo come un disco rotto da anni ormai, non è la gestione delle emergenze (tra l’altro quasi sempre irrisolte) ma il modello di sviluppo economico, sociale e culturale di cui dotare Messina per risollevarla 'dal basso'”.

“Basta guerre – conclude il portavoce di Reset – sia che provengano da pacifisti veri o presunti sia che vengano da chi ha motivo per essere arrabbiato. Oggi serve un armistizio che a nostro avviso non può che vedere negli 'Stati Generali' (lo strumento di cittadinanza attiva avviato dal movimento nel 2015, ndr) la sua concretizzazione oltre che il suo luogo naturale. Da lì si deve ripartire senza indugiare nella ricerca di colpevoli e responsabilità, oggi serve un atteggiamento costruttivo ed unitario che manca da anni ormai”.