Tirreno
Prg di Torregrotta, in arrivo il commissario
Votazione unanimeIl sindaco Ximone: "Strumento di garanzia dell’interesse pubblico, in vent'anni edificazione eccessiva"
- 12/04/2017redazione
Il Consiglio comunale di Torregrotta, convocato per l’adozione del Prg, all’unanimità dei presenti, ha fatto dichiarazione di incompatibilità alla discussione ed alla votazione della proposta di delibera ai sensi dell’articolo 78 del Testo unico Enti locali (d. leg. 267/2000), in relazione ad interessi propri o di parenti o affini entro il quarto grado correlati all’oggetto della proposta.
La giurisprudenza al riguardo ritiene che l’obbligo di astensione, che incombe sugli amministratori comunali in sede di adozione (e di approvazione) di atti di pianificazione urbanistica, trovi fondamento nei principi di legalità, imparzialità e trasparenza che devono caratterizzare l’azione amministrativa, ai sensi dell’articolo 97 della Costituzione, essendo finalizzato ad assicurare, nei confronti dei cittadini, la serenità della scelta amministrativa discrezionale.
A questo punto, tecnicamente, la competenza passa all’assessorato Territorio e Ambiente, che dovrà nominare un Commissario ad acta il quale dovrà adottare il piano, curare gli adempimenti previsti dall’articolo 39 del d. leg. 33 del 14/03/2013 che fa obbligo alle pubbliche amministrazioni di pubblicare gli schemi di provvedimento prima che siano portati all'approvazione e gli allegati tecnici degli strumenti urbanistici, esprimersi su eventuali osservazioni ed opposizioni dei cittadini, ed in ultimo trasmettere il piano all’Assessore regionale per il decreto di approvazione.
Il sindaco di Torregrotta, Corrado Ximone, a tal proposito ha affermato: “Come si può ben comprendere l’intervento sostitutivo del Commissario non costituisce rimedio ad un comportamento inerte, bensì uno strumento di garanzia dell’interesse pubblico. “Questi dati - prosegue Ximone - sono il frutto di una incessante ultraventennale attività edificatoria che, da un lato, avrebbe dovuto consigliare una tempestiva adozione del PRG e, per altro verso, un approccio da parte della politica più da “formica”.
Forse, se nel 1996 (delibera di CC n°84) non fosse stato bocciato un emendamento che voleva porre fine ad una crescita “a doppia velocità”, con il quale, sulla base degli studi osservazionali dei progettisti che parlavano di 2748 abitazioni per 1995 famiglie (di queste il 27,2% risultavano non occupate), si intendeva portare al minimo previsto dal DM 1444/1968 gli standard per l’edilizia residenziale e, di converso, al massimo gli standard dei servizi, la storia di Torregrotta sarebbe stata diversa”.