La faccenda del “Sei solo chiacchiere e distintivo!” è molto seria. Ricorda un magnifico film in cui “Gli intoccabili” sconfiggevano il famoso boss Al Capone facendolo accusare ed incastrare per frode fiscale. Ebbene in quel caso era Capone che sproloquiava in pubblico contro il detective che voleva farlo marcire in galera. Ma spesso nell’oceano delle ciance si pesca per esempio per esprimere in politichese concetti che per essere dimostrati hanno bisogno di progetti che funzionino supportati da finanziamenti. Finora, sulla questione Ponte sullo Stretto, di chiacchiere se ne sono fatte parecchie. Di questo parere è il deputato di Alternativa Popolare, Vincenzo Garofalo che vede la svolta nell’utilizzo delle Aziende interamente pubbliche “in grado di offrire un contributo all'ammodernamento delle infrastrutture. Queste sono: Ferrovie dello Stato e Anas”.

“Si affidi a loro il compito di verificare la fattibilità economica della mega opera - valorizza il parlamentare -. Questo sarebbe un segnale di interesse concreto verso il Meridione da dare al Paese. A costo zero. Il resto solo tentativi dilatori ormai non più tollerabili". "Non è più tempo degli studi ma quello dei fatti - articola il tema -. Esistono progetti che attendono di essere tramutati in opere. Ci sono proposte interessanti che si basano su studi approfonditi già effettuati e che consentirebbero di fare le scelte più opportune".

Forse, è vero che qualunque processo ingegneristico, con immenso impatto ambientale ed imprenditoriale, richiede non solo una tempistica adeguata ma anche una mentalità adeguata per essere maturato da una realtà che deve farlo proprio prima di accoglierlo. Messina sarebbe finalmente pronta? E' altrettanto vero che, dopo il terremoto giudiziario di oggi per il Consorzio Autostrade, si deve andare cauti anche nel proporre le fusioni per imprimere il potenziamento delle infrastrutture.  

"Da tempo sostengo e non sono l'unico - riprende Garofalo -, la necessità di recuperare il tempo perduto per realizzare tutte quelle infrastrutture che renderebbero competitivo il territorio, al passo con l'intera Nazione. Al Mezzogiorno occorrono l’alta velocità ferroviaria, aree per la logistica, aeroporti efficienti, tutto ciò che renda il territorio attrattivo per i giovani, i turisti, le imprese e che offra ai residenti, che sono contribuenti alla stessa stregua di tutti gli altri italiani, le stesse opportunità offerte nella Penisola”.

Il problema non è l’uno contro l’altro armato dove le fazioni sono il Sud e il Nord, secondo il pensiero del deputato nazionale. Tutto il Mezzogiorno è collegato con tutto il Paese e di conseguenza anche il suo sviluppo. Il periodo di attesa non è più nelle corde dei cittadini e il Governo deve mostrare il "coraggio di fare le scelte che gli competono!".