Si chiama “Liberata Bagnato” e, come da reperto fotografico, saccheggia in modalità quasi indisturbata (anzi senza il “quasi”) il mare dello Stretto di Messina. Come già denunciato in più di un’occasione alla Guardia costiera, l'imbarcazione di provenienza Bagnara Calabra continua ad esercitare la pesca in zona rete natura 2000. Ad accorgersi della “manovra illecita” è il Consigliere della VI Circoscrizione, Giuseppe Sanò che ha anche provveduto a scrivere dell’accaduto via Pec al Comandante della Capitaneria di Porto, Nazzareno Laganà.

L’area in questione, essendo vincolata da specifiche normative di protezione, dovrebbe essere anche monitorata. Ad aggravare il misfatto dei predatori, è l’operazione attuata in un fondale al di sotto dei 20 metri. Nella foto riportata nella cronaca di questo articolo, viene ritratta l'imbarcazione in un’azione inequivocabile. Liberata Bagnata sta issando la rete carica di creature del mare, all'interno della linea blu che segnala, notoriamente, una profondità compresa tra i 18 e i 24 metri.

Stanno colpendo la base della catena alimentare – afferma Sanò -. Non ci sarà futuro per la pesca ecostenibile”. E’ un grido d’allarme e “di dolore” per chi popola lo Stretto e per gli abitanti peloritani.

“Comprendo le enormi difficoltà a cui andare incontro quotidianamente - puntualizza il consigliere -, ma non possiamo più subire passivamente che proseguano l’azione di svuotamento del nostro mare“.

Se le Autorità competenti non correranno ai ripari, Sanò è pronto (per il bene della comunità e per il bene della fauna ittica locale) ad imbandire “la prima manifestazione a mare con un corteo di barche di pescatori”.