Ha aperto le porte del nuovo anno 2017 defenestrando i direttori artistici di prosa e musica Ninni Bruschetta e Giovanni Renzo per risparmiare 70mila euro l’anno e trainando con sé i debiti da riequilibrare. La scelta del Commissario straordinario del Teatro Vittroio Emanuele, Salvatore Jervolino, da parte dell’assessore allo spettacolo Anthony Barbagallo, è stata molto discussa e criticata ma, adesso, il suo mandato si è anche esaurito, per l’esattezza dalla scorsa domenica 23 aprile. La sua esperienza da ex Presidente del Collegio dei Revisori dei conti non ha sovvertito la situazione disastrata della struttura di via Garibaldi. Le logistiche di risanamento intraprese non hanno dipanato ancora le incertezze sugli atti finiti alla Procura di Messina e sul Furs nei due anni precedenti, in particolare sulla condotta della Regione che stanzia le risorse.

Non ci sarà alcuna interruzione netta del suo lavoro - afferma il Sovrintendente Egidio Bernava -. Il suo incarico viene prorogato in modalità automatica per 45 giorni dalla sua scadenza. Quindi opereremo come se il termine del Commissariamento non fosse stato mai superato. Non conosciamo ancora le possibili disposizioni future dell’assessorato”.

Di fatto, Barbagallo, irreperibile dopo questo lungo, si trova all’Estero secondo le ultime notizie che abbiamo carpito questa mattina, dai suoi uffici di Palermo. Tornerà in sede istituzionale con il nostro augurio di conoscere le sue risoluzioni sulla vicenda del Teatro di Messina.

Jervolino, in questi ultimi mesi, ha assunto funzioni e compiti del Consiglio di Amministrazione annullando il ruolo di presidente del Cda Maurizio Puglisi che è stato confermato tale attraverso il decreto del sindaco Accorinti ma che è rimasto pur sempre vertice dell’Ente. Sempre determinato in questa caotica manovra dello scorso dicembre, il Primo Cittadino, in qualità di sindaco metropolitano, ha rivisitato per la seconda volta la nomina del giornalista Luciano Fiorino che, invece, in base al nuovo statuto poteva essere solo designato. Un’impasse che potrebbe scagliarsi come un boomerang per ricreare le condizioni di un Cda canonico, con i suoi tre componenti e non più sette com’era prima. Insomma, Accorinti potrebbe fare valere la sua autorità per la cernita di due costituenti. Questo sarebbe lo sviluppo dell’imminente futuro nell’arco di un mese e mezzo.

Attualmente, le scelte che gravitano son state in accordo tra il Commissario straordinario e il Sovrintendente. L’indizione del bando per direttori artistici a titolo gratuito (anche questa molto polemizzata) ha portato, a inizio marzo, alla nomina di Simona Celi Zanetti per la prosa e il giornalista Matteo Pappalardo, docente del Conservatorio “Corelli”, per la musica.

Le dimissioni a valanga che hanno aggrovigliato il Vittorio Emanuele, a partire ormai da un anno fa e protratte fino allo scorso autunno, sono sempre lo spettro di questa Amministrazione.