"Mi ha bloccato e ha iniziato a toccarmi. Ho gridato a perdifiato e quando ho provato a chiedere aiuto, mi ha scaraventato a terra il cellulare. Poi mi ha tappato la bocca con la mano per evitare che potessi urlare ancora".

Sulle braccia la donna porta ancora i segni dell'aggressione. "Aveva una forza incredibile, mi ha bloccato la porta sbarrandomi ogni via d'uscita. Per un attimo ho pensato di essere perduta". Dopo tre quarti d'ora di colluttazione, però, la dottoressa è riuscita a divincolarsi. "Gli ho dato un morso sulla mano e quando mi ha lasciato andare ho chiamato subito i carabinieri, che era di pattuglia in zona e sono arrivati dopo pochi minuti".

Quando i militari sono giunti sul posto, hanno trovato l'uomo ancora dentro la struttura. Agli investigatori dell'Arma avrebbe confessato l'aggressione. E’ accaduto a Graniti.