La soddisfazione per la sentenza del Tfn, il bilancio di questa fase iniziale di presidenza e i programmi che muovono l'ambizione della nuova società: Il Presidente del Messina Franco Proto assoluto protagonista della conferenza stampa tenutasi nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca nella mattinata di oggi.  Tanti i temi affrontati dal numero uno della società peloritana, affiancato davanti a giornalisti e tifosi dal dg Manfredi. 

Inizio in salita ma con un lieto fine, i primi tre mesi nel segno della discontinuità. Il primo a prender la parola è stato il Presidente Proto.

"Noi c'eravamo posti degli obiettivi minimali, concidenti con la normalità, l'ordinaria amministrazione, tramite interventi che generassero armonia all'interno della famiglia, facilitassero anche la squadra nel miglioramento delle prestazioni sportive. Sin da subito c'è stato affiatamento, abbiamo lavorato bene con il team. Questa squadra ha fatto si che le prestazioni migliorassero e così il risultato sportivo è passato da un'incidenza di inizio stagione di una media di 1.25, che ci avrebbe portato al terzultimo posto, al nostro rendimento incrementato, fino a concludere ad una quota punti che, senza penalizzazione, ci avrebbe consegnato i playoff. Abbiamo lavorato sempre a fari spenti senza dichiarare obiettivi, sapevamo da sette mesi che la situazione era complessa ma noi siamo dei combattenti, abbiamo lottato per qualcosa, per chi ci dimostra amore, e chi lo fa non è mai uno sconfitto. Non ci siamo fermati e non ci fermeremo perchè chi è comabattente cotinua a pensare al futuro. La dicontinuità è nei comportamenti, rispetare l'avversario, la persona, dare dignità, anche sul piano dell'immagine fornita ai mass media nazionali, pensiamo a Javier Jacobelliche ha dato luce a questa realtà. In questa situazione in cui noi con la normalità e con la norma segniamo un ponte dal malessere al benessere, la politica istituzionale ieri ci ha premiati, oggi Messina attraverso la sentenza di ieri ha percepito che le cose sono cambiate. In questo momento abbiamo bisogno di aiuto, che qualcuno ci assista, capisca il nostro orientamento, rivolto al raggiungimento della serietà e del benessere sportivo in nome della legalità".

Sulla vicenda fidejussione: "Non sono solito commentare i risultati positivi, dicolo solo che oggi Messina, grazie a questa sentenza, è rispettata e guardata con attenziaone, questo è il passaggio cruciale".

Dall'ordinaria alla straordianria amministrazione: "In conferenza stampa avevo detto che la nostra champions era vincere la battaglia dei conti, adesso dico che non è una Champions ma una Coppa del mondo perchè le difficoltà si sono alzate di livello. Adesso si sono aggiunti altri 800mila euro circa che non erano stati inseriti nel prospetto al momento della vendita e che derivano da quanti erano vicini alla società precedente. Quindi la cessione non stata gratuita. Ma noi non guardiamo l'ostacolo, andremo avanti, c'è una problematica in più in una sitazione complesa, ne prendiamo atto e la affronteremo. Noi ci difenderemo attraverso la giurisprudenza dalle richieste non legittime".

Poi i complimenti e gli applausi rivolti agli avvocati imepegnati nel caso fidejussione, che ricorda sono eccellenze messinesi come l'avv. Rizzo: "Le soluzioni sono in città, basta lavorare sui giovani e dargli la possibilità di esprimersi, valorizzare le eccellenze, siano i calciatori o la classe dirigente. Venne fatto con Franco Scoglio, ma adesso bisogna proseguire perchè la città ha e risorse. Abbiamo le qualità e non bisogna piangersi addosso".

Parole al miele nei confronti di Lucarelli da parte di Proto, trapela la volontà di continuare con l'allenatore toscano ma non c'è ancora nulla di definito: "Uno dei nostri condottieri, Cristiano Lucarelli, è stato fondamentale, specie quando c'erano delle criticità era lui ad occuparsi di tutto. Con l'arrivo di una società e di uno staff serio, a partire da Pitino, Lucuarelli ha cambiato ruolo e atteggiamento, smettendo di fare il leader sociale e divenendo un leader sportivo. Abbiamo fatto team e competenza tutti insieme. Cristiano dice che vorrebbe alzare l'asticella, chi non vorrebbe? Concordiamo tutti. Il risultato sportivo può essere realizzato attraverso modalità diverse: può essere garantita anche attraverso la scelta di giocatori che non ti danno il risultato subito. Noi vogliamo alzarla e guardiamo al futuro".

"Io a Vibo mi sono divertito tanto - continua il Presindente  - , bisogna avere dignità, io durante la settimana ho palrato con la squadra, l'ho stimolata, non cedere ma nulla a nessuno, nessun compromesso, nella vita, nel calcio. Noi dobbiamo essere forti, legalità e regole per raggiunge l'obiettivo. La gente, non vuole il famoso biscottino, è stata soddisfatta non per la salvezza ma per il modo in cui la squadra ha lottato, la lealtà. Non si parla di scommesse, si vince e si perde, questo è il mio calcio. Noi dobbiamo giocare partite vere, e la nostra partita vera è quella di guardare ad un futuro che diventa prospettico, non solo sportivo ma soietario come evitare duplicazioni in seno alla societò, costi sensa senso, occupazione senza merito, costi superflui. In questi mesi non ho fatto interventi forti perchè le energie andavano utilizzate per conseguire la salvezza. L'asticella passa non solo per l'obiettivo calcistico ma societario. La gente ha bisogno di speranza, di una visione diversa, di pecepire un cambiamento non solo nei risultati, ma ha percepito serietà e sforzi: non navighiamo nell'oro, non siamo cinesi o indonesiamni siamo gente che alvora 12 ore al giorno. Senza guelfi e ghibellini, lavorare per la comunità. Io non chiedo aiuto, ma diamo attenzione a questa causa, sarà un cammino lungo, complesso e faticoso, ma siamo insieme come in una cooperativa.

Dove può arrivare il Messina nella prossima stagione? "Bisogna ripartire dall'entusiasmo, ma prima bisogna fare le società e poi le squadre. Prima la stabilità, solo così possiamo riformare tutto e se sei bravo e scegli gli uomini giusti il risultato arriverà da se. Il prossimo anno sicuramente non vorremo fare i playout. I playoff vanno fatti con una classifica interessante per usufruire di alcuni vantaggi dati dalle prime posizioni, farle da 11esima significa limitarsi a fare un giro di giostra".


Il dg Lello Manfredi si è soffermato maggiormente sui punti cardine della programmazione del Messina 2017/2018. Punto di partenza l'idea che muove il progetto societario, un calcio che il dg definisce sostenibile: "Siamo convinti che attraverso dei processi di lavoro una squadra di Lega Pro si possa sostenere da sola, ci vuole la partecipazione dei tifosi e della classe imprenditoriale. Il nostro progetto è stato sposato sia dal presidente che dagli imprenditori che abbiamo contatto. Nelle ultime settimane, abbiamo riscontrato da parte degli imprenditoria cittadina un insperato risveglio, un'attenzione particoalre che gratifica e da speranza alla comunità. Nelle prossime settimane avremo un sostegno economico importante (il riferimento è a Barbera) che ci permetterà di guardare al futuro con più tranquilità.

Il secondo punto toccato da Manfredi è stato la questione stadio: "Sul Celeste c'è un progetto di riqualificazione in atto, abbiamo incontrato l'assessore Pino e c'è grande diponibilità da parte della Giunta e del Consiglio comunale. Sono convinto che il prossimo campionato di Lega Pro si giocherà lì. Così come è stato concepito ricalca gli stadi moderni, pieno di servizi, con molti confort per lo spettatore. Inoltre è un impianto che oltre ad abbattere i costi di gestione, ci consentirà di incrementare la quota di pubblico e i risultati sportivi". Rassicurazioni anche per chi teme l'abbandono del "Franco Scoglio". L'attuale impianto diventarà la "Casa del Messina", verra ristrutturato e ospiterà i ritiri pre-gara durante la stagione, ma non è da escludere un ritorno in un futuro anche prossimo per gli eventi più importanti. Ricordando che i quasi 20mila di Messia-Catania costituisce ancora un record in Lega Pro, Manfredi rivolge agli sportivi e ai tifosi "non un appello ma un sogno: Il celeste come lo juventus; il sogno è che tutte le domeniche non ci sia un biglietto disponibile, avere lo stadio pieno ad ogni sfida significherebbe che la città ha capito il progetto. Noi dobbiamo decidere cosa vogliamo fare, se la città ha voglia, entusiasmo possiamo spingere avanti questa macchina".

 

Paologiorgio Vinci