Sembra più strano a dirsi che a farsi. Eppure una sorta di coro di “ribellione pacifista” si leva da Messina verso Taormina portando con sé anche volti istituzionali per affermare il No a G7, alla politica della guerra, del monopolio di alcuni a discapito di altri a tutti i livelli: dallo sviluppo finanziario e occupazionale a quello della società. Il consigliere comunale Maurizio Rella, nonché componente della Direzione Nazionale di Sinistra Italiana, parteciperà, anche lui da protagonista, al corteo di domani a Giardini Naxos che rappresenterà il contraltare dell’evento di stasera. Nel gruppo precostituito che si imbarcherà sul pullman dei contestatori, ci sono già gli assessori Ialacqua e Alagna e la consigliera Cecilia Caccamo, su cui ieri in VIII Commissione era sorta una “pseudo diatriba” per via della sua partecipazione anche all’evento di questa sera, in veste di accompagnatrice del Sindaco, secondo il Protocollo. Certamente, la Caccamo si è premurata a dire che “la polemica è inesistente per questioni di invito da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri”.

“Affinché la Sicilia si faccia promotrice nel Mediterraneo e nel mondo di un messaggio di pace solidarietà e accoglienza - scrive Rella -, sosteniamo e diffondiamo una sana e democratica opposizione sociale all’indirizzo politico espresso sin ora dai vertici G7. Non possiamo che manifestare tutta la nostra indignazione nei confronti di un consesso che storicamente ha sempre confermato azioni politiche in linea con gli scriteriati atti perpetrati dal WTO (Organizzazione mondiale del commercio) e dalla Nato che sembra sempre di più il braccio armato di quest’ultimo e sempre meno ciò per cui era stato pensato. Protestiamo perché esacerbati dai governanti G7, che anziché farsi arbitri fra interessi contrapposti, si schierano a difesa dei ricchi e forti del Pianeta”.

Protestiamo perché queste logiche appena descritte, nella periferia dell’euro zona, non consentono politiche economiche espansive - prosegue il dirigente di Sinistra Italiana -, escludendo categoricamente la possibilità di fare welfare o creare lavoro, togliendo dignità a milioni di persone. Protestiamo perché sempre il medesimo meccanismo, pone l’uomo in secondo piano rispetto al guadagno di pochi permettendo lo sfruttamento, economico, ambientale e personale del sud del mondo. Una manifestazione di dissenso e in opposizione alle politiche adottate dai G7 sin ora, perché si possa dare ascolto ad un pianeta di persone che hanno bisogno di risposte e non nuove difficoltà da risolvere. Auspichiamo che le future decisioni prese in materia di politica internazionale, economica, sicurezza, antepongano i bisogni di tutti, a quelli di pochi privilegiati”.