No comment. La situazione è così delicata che qualunque mia affermazione rischia di mettere a repentaglio l’operazione e non lo voglio fare. Non voglio neanche alimentare tensione perché le divergenze nascono sotto l’aspetto politico ed io non sono un politico. La politica in certi casi tende a rallentare le gestioni, come adesso”. Queste sono le parole espresse in più riprese dall’Amministratore della neo costituita Messina Servizi Bene Comune, Beniamino Ginatempo che abbiamo sentito fino ad oggi per intuire quel parere in più ed incontrato fino a mercoledì in una fracassosa Commissione Ambiente dove sono il personale della Messinambiente ha voluto assistere ai lavori presidiando l’Aula, con un considerevole plotone di 200 persone.

"Non posso dire nulla – sostiene il responsabile della MessinaServizi –. Senza contratto di servizio, senza questo passaggio dell’affidamento in Consiglio comunale, non possiamo parlare di nulla di concreto, di piano di gestione e di organizzazione del lavoro. Tutto è vincolato dall’approvazione di quel Piano concordatario. Se questo non dovesse essere convalidato, se dovesse essere rifatto con un’altra procedura di un anno, con un latro contratto di servizio, dovremmo inventarci altre cose e strategie. E’ molto semplice”.

Sulla questione che il Commissario Giovanni Calabrò abbia riferito che 40 giorni potrebbero non bastare per eseguire il trasloco dei contenuti societari e che si potrebbe arrivare anche ad un’ordinanza del sindaco per procedere con una proroga, Ginatempo risponde sorridendo e glissando: "E’ un’opinione di Calabrò. Io continuo a ripetermi: NO comment. La mia opinione che già ho non si può comunicare neppure parzialmente. Sarebbe stato meglio che alla costituzione della MessinaServizi il contratto di servizio fosse stato approvato. Avremmo guadagnato tre mesi e mezzo. Dopo che ci sarà la ratifica del contratto, mi sentirò più libero di parlare”.

“Se io prendessi dei provvedimenti senza l’approvazione del contratto di servizio – conclude l’Amministratore – sarebbe un’azione impropria. Il riordino è in fase di preparazione ma non è ufficializzabile”.

Foto Rocco Papandrea