Un riconoscimento di stima nei confronti del Sindaco di Catania Enzo Bianco e uno di stizza o sberleffo o provocazione verso il proprio Sindaco di Messina Renato Accorinti. Un gruppo di consiglieri comunali peloritani oggi all’’improvviso si è messo in fila indiana ad omaggiare il Primo Cittadino catanese, durante la Conferenza Programmatica di tutti i sindaci del Sud d’Italia che si stava svolgendo nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca, su coinvolgimento appunto di Accorinti. Ad inscenare questa puntatina di “straordinaria amministrazione” sono stati i consiglieri Pippo Trischitta, Elvira Amata, Pippo Santalco, Nino Carreri, Franco Mondello, Libero Gioveni, Donatella Sindoni, Simona Contestabile e Angelo Burrascano, in rappresentanza dei vari gruppi consiliari. Gli esponenti del Civico consesso erano impegnati in Commissione consiliare, quando hanno deciso di interrompere i lavori per rendere un saluto “incisivo” e, a quanto pare, memorabile”. Ma è il Capogruppo forzista a tenere le redini di questa “sfida plateale” nel corso di un’organizzazione autorevole. Trischitta si complimenta con Bianco cercando la stretta di mano, seguita da una serie di parole alla stessa stregua di un fiume in piena: “Noi la ringraziamo per aver rappresentato la Sicilia. Lei sì che ha onorato l’Isola di fronte al mondo. Al G7 si sono viste solo Catania e Taormina. Questa è una vergogna”.

A chi gli grida dietro "Vergogna", compreso l’assessore, Ialacqua, il consigliere replica: “Si deve vergognare chi sale sulle sedie urlando a Trump per farsi pubblicità personale, noi rappresentiamo qui la città come Consiglio e l’opinione di tanti partiti e siamo liberi di dire la nostra. Ci dispiace di non avere un sindaco come Bianco”.

Trischitta è stato "gentilmente accompagnato verso l’uscita" ma tanto aveva espresso abbondantemente, con la sua solita veemenza, quello che gli passava per la mente e che è stato oggetto di commenti sui Social per tutto lo scorso weekend.

D’altro canto, il sindaco Bianco, nei riguardi di Accorinti durante le strette di mano dei consiglieri, si è alzato per trovare la complicità più che altro nel collega di ruolo, all’insegna di una solidarietà altrettanto gestuale, porgendo anche lui la mano. Così, anche un’altra giornata rilevante per il suo significato istituzionale e di evoluzione economica e sociale viene segnata, anzi marchiata dalla polemica perché, evidentemente, il malumore pervade le mura dell’Amministrazione municipale. Riverire un sindaco anche di un altro comune per l’immagine offerta agli occhi della dimensione globale è concepibile, forse non lo è sempre denigrarne un altro, almeno nel rispetto dell’Ente di cui è capo.

Foto Rocco Papandrea